Potete vedere le tappe di questo itinerario qui
Le immagini degli affreschi della cappella di San Eldrado e della lapidazione di S. Stefano appartengono al sito della Abbazia di Novalesa.
Una piacevolissima passeggiata di meno di due chilometri in una limpida mattinata di sole ci porta dal paese di Novalesa alla famosa abbazia benedettina dei SS. Pietro e Andrea, immersa nel verde.
Oltre al complesso monastico, strettamente interdetto alle donne che dovevano fermarsi presso la cappella di Santa Maria, la più lontana, lungo la strada che conduceva al monastero altre tre cappelle sono disseminate nelle vicinanze. Quella di San Eldrado, al limite di una scarpata, racchiude un magnifico ciclo di affreschi che illustrano le virtù di questo monaco del IX secolo, divenuto l’abate più famoso e venerato nella storia del monastero.
Fondata nel 726, l’abbazia di Novalesa fu uno dei luoghi di cultura più importanti dell’epoca carolingia. Divenuta potente e ricchissima, con possedimenti che arrivavano fino alla valle del Reno,
il declino improvviso dell’abbazia di Novalesa avvenne con gli attacchi saraceni nel 906 e la fuga dei monaci verso Torino e la Lomellina. Ricostruita e ritrovata l’antica indipendenza economica, l’abbazia conobbe alterne vicende, che si riscontrano nella costruzione dei suoi edifici, fino alla soppressione nel 1855 da parte del Regno di Sardegna degli ordini religiosi che «non attendono alla predicazione, all’educazione, o all’assistenza degli infermi», con la conseguente espropriazione di tutti i loro conventi. Dal 1973 l’abbazia di Novalesa è affidata a una piccola comunità di monaci benedettini.
Leggiamo la storia dell’abbazia di Novalesa mente aspettiamo l’inizio della visita guidata che ci porterà alla cappella di San Eldrado e alla chiesa abbaziale, passando accanto alle cappelle di San Michele e San Salvatore. La cappella di San Eldrado è uno scrigno decorato. Purtroppo non è permesso fotografare gli interni.
Nell’abside il Cristo Pantocratore in trono, attorniato da San Nicola, San Eldrado, monaci in preghiera e due grandi arcangeli: Michele e Gabriele. Un Giudizio Universale ricopre la parete interna della facciata.
La volta della navata è suddivisa in due parti, dedicate rispettivamente a San Eldrado e a San Nicola. Verso l’ingresso in quattro vele sono raffigurati episodi della vita di San Eldrado esaltandone le virtù di umiltà e dedizione ai poveri.
Verso l’altare gli affreschi raccontano leggende sulla vita miracolosa di San Nicola. La più singolare racconta che quando era ancora un neonato, di venerdì rifiutava il seno materno per obbedire al precetto di penitenza della Chiesa cattolica.
Nella chiesa dell’abbazia, dalla semplice facciata settecentesca affiancata dai resti della facciata romanica, in una nicchia parzialmente sotto il livello del pavimento è visibile un altro affresco del XI sec. : la lapidazione di Santo Stefano, resa con inusuale vivacità nei gesti degli assalitori.
Nel negozio del monastero troviamo un libretto su San Eldrado, con riprodotti gli affreschi della cappella riguardanti la sua vita. Purtroppo non sono riportati gli affreschi sulla vita di San Nicola, ma per fortuna sul sito dell’abbazia di Novalesa ci sono le riproduzioni di tutti gli affreschi, compresa la lapidazione di Santo Stefano, oltre alla storia dettagliata dell’abbazia e tutte le informazioni utili per conoscere meglio questo tesoro medioevale.
Come arrivare all’abbazia di Novalesa
Torino-Susa www.trenitalia.it e www.sfmtorino.it
Susa-Novalesa corriere Sadem tel. 011. 3000611 www.sadem.it quadro Susa-Novalesa
Da Novalesa a piedi seguendo l’indicazione appena fuori paese, nei pressi della fermata delle corriere.
Visitare l’abbazia di Novalesa
Nel complesso abbaziale è allestito un museo archeologico, allestito nell’antico refettorio dei monaci. Espone gran parte dei più significativi reperti emersi dalle campagne di scavo che hanno interessato il complesso monastico dal 1978 ad oggi, oltre a due sezioni dedicate alla storia monastica e al restauro del libro.
Storia dettagliata e affreschi dell’abbazia, orari e modalità di visita
http://www.abbazianovalesa.org/
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