Arrivo a Fossano da Cuneo, dove riprenderò la linea ferroviaria Cuneo-Limone-Ventimiglia, attraversando il territorio francese (ligne de Tende).
Una curiosità dovuta al fatto che, quando fu costruita questa linea, il territorio di Tenda e la città di Nizza (raggiungibile con una deviazione da una stazione intermedia della linea), facevano parte dei possedimenti dei Savoia.
Come Fossano e il suo castello, costruito da Filippo di Savoia, principe di Acaja, che nel 1314 sottomise la città.
Da allora, come mi ha spiegato il gentile ed appassionato incaricato dell’azienda di turismo che mi ha riservato una magnifica visita, il castello ha vissuto molte “vite”.
Ė stato una fortezza, poi residenza nobiliare, infame prigione durante la persecuzione iniziata da Amedeo di Savoia contro i valdesi della Val Pellice, poi per secoli quartiere militare ed ora attivo centro culturale con una bella e ricchissima biblioteca che mette a disposizione dei cittadini 150.000 volumi a scaffale aperto oltre alla sezione di orientalistica, frutto di un prezioso lascito privato.
Senza dimenticare i più piccoli, per i quali è allestita una allegra sezione dove poter scoprire la bellezza della lettura.
Appena varcata la porta di San Martino addossata ai bastioni del castello, la più importante delle porte della città, dove avveniva il controllo delle merci e delle persone che entravano a Fossano, mi colpisce una “stranezza”.
Il fossato del castello, è rivolto verso la città e non verso l’esterno. Segno che era considerato più probabile che il pericolo di un attacco venisse dagli stessi cittadini di Fossano!
Entro nel castello, in un bel cortile porticato, primo passo verso la trasformazione quattrocentesca da fortezza a residenza signorile, che a partire dal ‘500 ospiterà vari personaggi di casa Savoia.
A Fossano, tra feste sontuose, trascorsero alcuni giorni del loro viaggio nuziale da Barcellona a Torino Carlo Emanuele I di Savoia e l’Infanta di Spagna Caterina Michela d’Asburgo.
In quell’occasione la nobiltà di Fossano omaggiò gli sposi con giochi e tornei cavallereschi che la città rievoca ogni anno con danze, giochi di strada e sfilate in costume.
Ė il Palio dei Borghi, tre giorni di feste e di sfide tra i sette borghi di Fossano, che culminano con la corsa dei cavalli e la Giostra dell’Oca, con gli arcieri dei borghi che si sfidano nel colpire sagome di oche in movimento.
Per l’illustre coppia nel castello fu affrescato il soffitto di quella che pare accertato fosse la camera da letto. Secondo il gusto dell’epoca leggeri motivi a “grottesca” ricoprono la volta, al cui centro, sotto una corona ducale, uno stemma riunisce le armi degli sposi.
Ai lati quattro medaglioni con uccelli, reali o simbolici, sovrastati da cartigli con motti moraleggianti.
Il castello di Fossano ha visto anche periodi tragici, trasformandosi in lugubre prigione dove centinaia di persone morirono di stenti.
Nello spessore di un muro del cortile il mezzo busto di una figura maschile lancia il suo grido muto di disperazione ed orrore. Nel maggio 1686 duemila valdesi furono strappati dalle vallate alpine e rinchiusi, stipati nelle torri del castello.
Le terribili condizioni igieniche e la malnutrizione uccideranno moltissimi perseguitati. Particolarmente alto il numero dei bambini che non sopravvissero in quelle condizioni disumane.
Salgo gli strettissimi gradini della scala a chiocciola che dall’interno di una delle quattro torri del castello mi porta, dopo essermi fermata a visitare i saloni dei due piani della biblioteca, sulla cima di un’altra torre, dalle vetrate che spaziano sull’arco alpino, tra cui spicca l’inconfondibile sagoma del Monviso.
Qui un allestimento multimediale permette di conoscere la storia del territorio e della città, mentre al centro dello spazio una piccola sala cinematografica, racchiusa da pesanti tende, mi immerge in un percorso bellissimo ed emozionante: la storia dell’uomo che nei millenni, dal Neolitico alla Seconda Guerra Mondiale, ha vissuto ed operato nel Basso Piemonte.
Lascio Fossano e il suo castello con emozione e un proposito: dovrò ritornare, per godere della serena atmosfera della città e del suo territorio.
Per arrivare a Fossano
Da Torino www.trenitalia.com
Per visitare il castello di Fossano
Il castello è accessibile con visite guidate
Per informazioni e prenotazioni
Ufficio Turistico IAT di Fossano
Numero Verde 800 210 762 – Tel. +39 0172 601 60
E-mail: iatfossano@cuneoholiday.com
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