Basilica di San Gaudenzio: incontro due grandi pittori

da | Feb 12, 2020

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A Novara ritrovo Gaudenzio Ferrari che a Varallo ci aveva incantati con la sua meravigliosa “parete”, il tramezzo che divide la parte della navata che ospita i fedeli da quella riservata al clero nella chiesa francescana della Madonna delle Grazie,

Incontro non solo lui ma anche Tanzio da Varallo che ci guardava dall’alto del suo monumento nella sua città natale.

tanzio da varallo

Un vero appuntamento con due grandi artisti che hanno influenzato la pittura piemontese tra il Cinque-Seicento.

Sono ritornata in questa piacevole città, che per me ha ricordi d’infanzia, per visitare al Castello Visconteo Sforzesco la bella mostra Divisionismo. La rivoluzione della luce , ma non posso passare vicino alla Basilica di San Gaudenzio, patrono della città, senza entrare ancora una volta ad ammirare i capolavori di questi due grandi maestri.

La cupola della basilica è il vero emblema della città di Novara. Si preannuncia da lontano sulla pianura e, una volta giunti in città, la si vede da ogni dove spuntare quasi abbracciata dai tetti delle case (ma è solo un’illusione ottica dovuta all’angustia delle vie adiacenti).

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Mi è sempre piaciuta molto, la trovo così elegante nel suo slancio verso il cielo. Quasi spinta, più che sorretta, da due ordini concentrici di colonne bianche. Al suo fianco, più basso, il campanile della chiesa, progettato da Benedetto Alfieri, zio del famoso poeta Vittorio.

Entrando cerco a memoria la grande tela di Tanzio da Varallo “La battaglia di Sannecherib”, ma vengo subito catturata dalla cappella di destra, la Cappella della Buona Morte, con la straordinaria Pietà del Moncalvo circondata da affreschi che dovevano indurre i fedeli a riflettere sulla necessità di condurre una buona vita per prepararsi ad una buona morte.

pieta-moncalvo-san-gaudenzio-novara

Rifletto e mi sposto alla cappella di fronte, quella dell’Angelo Custode dove ritrovo Tanzio da Varallo negli affreschi intorno alla tela centrale di Giacinto Brandi.

Una spiegazione invita ad osservare come la cappella sia “incorniciata da piccoli angeli che volano, danzano, occhieggiano dalle nuvole…” e come Tanzio “riesce a dare ad ogni figura un suo carattere, una sua fisionomia, quasi una sua identità”.

Ma il suo capolavoro è sulla parete di sinistra della cappella, la grande (e grandiosa) tela che raffigura la sconfitta del re assiro Sannecherib che, nel racconto dell’Antico Testamento, non riuscì a conquistare Gerusalemme perché “ l’Angelo del Signore scese e percosse nell’accampamento degli Assiri 185.000 uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti”.

tanzio da varallo battaglia sannecherib

Tanzio non dipinge un fatto storico ma esprime il cuore della fede in Dio. Un grande angelo guerriero sembra scendere precipitosamente dall’alto sopra un tragico cumulo di morti.

Una tela cupa, scura in cui si apre uno squarcio di cielo: la luce da cui proviene l’intervento divino. Una rappresentazione fortemente drammatica, resa da colori lividi. Il capolavoro di Tanzio da Varallo, secondo Giovanni Testori.

Alla Cappella della Natività ritrovo uno dei capolavori di Gaudenzio Ferrari.

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Un polittico diviso in sei scomparti su due piani. Nei pannelli superiori l’Annunciazione e la Natività mentre in basso la Vergine e il Bambino sono affiancati da San Gaudenzio e Sant’Ambrogio.

Un accostamento non casuale per chi conosceva la vita dei due santi e la narrazione del famoso miracolo di San Gaudenzio, ancora ricordato ogni anno con la Cerimonia delle Rose, fiori che adornano il lampadario della basilica e che vengono benedette dal vescovo di Novara, prima della Messa solenne in onore del patrono.

Ma ritorniamo al miracolo di San Gaudenzio. Siamo nel gennaio del 396 e a Vercelli occorre nominare un nuovo vescovo dopo la morte di Limenio. Da Milano, come mediatore tra i pretendenti alla cattedra vescovile, arriva il vescovo Ambrogio, che dopo avere raggiunto un accordo si rimette in viaggio per ritornare a casa.

gaudenzio ferrari vergine e santi

Arrivato a Novara, dice la leggenda, i suoi cavalli si rifiutano di proseguire. Un segno della Provvidenza? Così lo interpreta Ambrogio, che accetta di fermarsi, accettando l’ospitalità dell’amico Gaudenzio, non ancora vescovo della città.

Un’ospitalità povera, in una casa spoglia. Gaudenzio se ne rammarica, ma ecco che tra la neve del giardino un roseto si copre di fiori e un melo di frutti rossi in onore di Ambrogio!

Gaudenzio diventerà vescovo di Novara e verrà ricordato come santo. Il suo corpo è conservato in una preziosa urna d’argento e cristallo nella Cappello dello Scurolo, aperta per più giorni in occasione della festa patronale il 22 gennaio.

interno san gaudenzio

La basilica è ricca di altre preziose cappelle che fiancheggiano la navata fino ai transetti.

Qui alzo lo sguardo per ammirare la cupola dal suo interno

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e ricordarmi di quando alcuni anni fa attraverso il campanile salii fino alla Sala del Compasso nel sottotetto dell’abside, dove è conservato il compasso di 11 metri usato dall’Antonelli per disegnare a dimensione reale le volte che sorreggono la cupola, uno degli edifici interamente in muratura più alti al mondo.

sala compasso san gaudenzio

Un ultimo sguardo alla statua del Cristo Salvatore che sembra volare leggero nella sua ricopertura in lamine d’oro che un tempo poggiava sulla cuspide della cupola (ora sostituita da una copia in vetroresina) e poi via, verso la mostra al Castello.

cristo salvatore san gaudenzio


Alla prossima visita, San Gaudenzio!

Vuoi conoscere altri capolavori di Gaudenzio Ferrari? Ti abbiamo preparato un itinerario per facilitarti.

Perché non provare l’emozione di salire nel cuore della cupola di San Gaudenzio?
Informati sulle modalità di visita
tel. 0321.629894
info@turismonovara.it

sottotetto san gaudenzio

La Basilica di San Gaudenzio è individuabile da ogni parte della città.
Via San Gaudenzio 22
Orari di apertura della Basilica: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 19.00

Novara è comodamente raggiungibile con il treno sulla linea Torino-Milano www.trenitali.com

cupola e campanile san gaudenzio

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