Santa Maria presso San Celso: un tesoro del ‘500

da | Mar 29, 2020

santa maria miracoli volta

Chi a Milano percorre corso Italia partendo dal centro, ad un certo punto sulla sua sinistra trova due chiese tanto diverse tra loro ma tanto vicine che la più imponente di loro “annette” l’altra anche nel nome: Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, uno scrigno di tesori della pittura lombarda del Cinquecente.

disegno del 1704

Sì, quel “presso San Celso” è proprio parte del nome del santuario rinascimentale, letteralmente addossato alla piccola ed antichissima basilica romanica di San Celso di cui ha “rubato” parte dello spazio.

Un santuario elegante, dalla sontuosa facciata in marmo e ricco all’interno di opere d’arte, che ho visitato tempo fa alla fine dei restauri che gli hanno restituito, tra l’altro, lo splendore del soffitto cassonato e del magnifico pavimento intarsiato di marmi policromi.

santa maria miracoli soffitto

La storia di Santa Maria presso San Celso…

Santa Maria presso San Celso (come è comunemente conosciuta dai milanesi più che Santa Maria dei Miracoli) sorge sul luogo che la tradizione vuole sia quello del martirio sotto la persecuzione di Nerone dei santi Nazario e Celso, venerati da sant’Ambrogio vescovo di Milano, che il 10 maggio del 396 ne trovò i corpi.

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Nazario fu traslato presso la chiesa ora a lui dedicata in corso di Porta Romana, per Celso invece fu costruita una chiesa, poi sostituita nell’XI sec. dalla basilica che vediamo ancora oggi, anche se mutilata in parte per fare posto a S. Maria dei Miracoli. Lo testimoniano gli archi rimasti all’aperto in quello che ora è il sagrato, utilizzati come uno dei lati del quadriportico antistante il santuario.

Santa Maria dei Miracoli è la prima architettura totalmente rinascimentale di Milano, costruita per sostituire una piccola cappella tardogotica divenuta troppo piccola per accogliere i pellegrini che accorrevano a venerare l’immagine ritenuta miracolosa della Vergine, che ora si può vedere sotto un altare alla sinistra del presbiterio.

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e i suoi tesori d’arte

Storicamente chiesa della nobiltà milanese che per decreto ducale la reggeva in modo autonomo dal clero, Santa Maria dei Miracoli fu arricchita di opere di importantissimi artisti quali Callisto Piazza, Moretto da Brescia e un Battesimo di Gesù di quel Gaudenzio Ferrari di cui abbiamo ammirato le straordinarie opere nella basilica di San Gaudenzio a Novara e la famosa e intensa “parete” nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Varallo e il suo capolavoro al Sacromonte sempre a Varallo.

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Img: Santuario Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

Proseguo la visita, alzando di tanto in tanto lo sguardo alla magnifica decorazione del soffitto con fiori e greche in oro su uno sfondo di intenso azzurro o abbassandolo per ammirare i giochi di linee, cerchi, fiori, ghirigori di un pavimento che è un ricamo in marmo intarsiato, talmente bello da non osare calpestarlo.

Sotto la cupola il pavimento “ricama in terra gli spicchi in cui è divisa in alto la cupola, in tessere sempre più piccole, in un lavoro quasi di filigrana…è un succedersi di ricami su fondo di marmo di Candoglia, da cui spiccano nitidissimi i disegni in rosso veronese e in nero grand’antico”.

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Ma devo calpestarlo se voglio ammirare le tele di grandi artisti come la Madonna con Bambino del Bergognone nella prima cappella a sinistra, le tele del Cerano e del Procaccini nella terza e nella quarta cappella, passando davanti alla Madonna delle Lacrime. protagonista nel ‘600 di un altro fatto miracoloso. ed arrivando al sarcofago ricco di scene evangeliche che contiene le reliquie di San Celso, portate qui il secolo scorso dalla basilica di San Celso.

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Fino all’ultima cappella, con una grande tela ed affreschi di Paris Bordone discepolo di Tiziano.

Passando davanti all’altare maggiore posso solo gettare uno sguardo al coro, riccamente intagliato con pannelli ad intarsi di altissimo livello d’esecuzione.

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Img: Santuario Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

Davanti alla Madonna della Benedizione e dell’Addio, chiamata anche Madonna dei Missionari, decine di religiosi si sono inginocchiati in preghiera prima di partire in missione ed è ancora tradizione che le spose, dopo il rito del matrimonio, vengano a portare i fiori e ad invocare la benedizione della Vergine.

Nella “Sacrestia del Tesoro” rimangono solo delle copie che ricordano due “tesori” portati a Parigi e a Vienna da chi all’epoca comandava a Milano: la Fuga in Egitto di Raffaello e le Due Mamme di Leonardo e Salaino.

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Santa Maria dei Miracoli, un’altra meraviglia della Milano poco conosciuta.

Per saperne di più

Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

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