Viaggiare da soli: cosa significa per me

da | Mag 7, 2020

Racconti in valigia: Viaggiare da soli è un’esperienza arricchente. Intervista a Mariella Moresco di www.vagabondiinitalia.it a cura di Greta Vanzulli del 15 novembre 2019 apparsa su RollingPandas.it

Oggi il Panda ha il piacere di intervistare Mariella, esperta di viaggi e giornalista del settimanale di viaggi Vagabondi in Italia, nel quale racconta ai suoi lettori delle sue esperienze, della sua vita e delle sue avventure di viaggio, dando preziosi consigli a coloro che vogliono mettersi in viaggio!

Ecco per voi la sua intervista:

Raccontami qualcosa su di te e su come nasce il tuo sito

Ciao, sono Mariella Moresco, sono una giornalista e viaggio da…tantissimo tempo.

Fino a diversi anni fa avevo gli impegni di chi ha un lavoro fisso e una famiglia. Quindi potevo fare solo viaggi non troppo lunghi, tenendo conto delle mie ferie, di quelle di mio marito e del calendario scolastico di mio figlio.

Appena sono diventata freelance, ho iniziato a viaggiare di più. Brevi viaggi in Europa e, soprattutto, lunghi e bellissimi viaggi in America Latina. Li sognavamo, li organizzavamo e poi partivamo sempre da soli, mio marito ed io. Mai meno di un mese e mezzo per ogni viaggio. Sempre in movimento e sempre con i mezzi pubblici del paese, immersi e vivendo nella realtà locale, senza le facilitazioni dei turisti organizzati.

Avevamo anche aperto un settimanale online su questi nostri viaggi: www.viaggiinamericalatina.it

All’Italia erano riservati viaggi più brevi, tra una partenza e l’altra.

Poi abbiamo sentito sempre di più il desiderio di conoscere meglio, in modo più approfondito il nostro paese. Viaggiando all’estero ci rendevamo sempre più conto di quanta bellezza, quanta cultura, quali inestimabili tesori d’arte ci siano in Italia. Forse a volte si è abituati e non si ha più la curiosità, lo stimolo a continuare a scoprire le meraviglie del nostro paese.

Abbiamo così deciso di aprire un periodico online perchè volevamo condividere questa nostra passione, proporre destinazioni magari meno frequentate ma ugualmente interessanti, o riproporre mete molto conosciute, ma viste con occhi attenti a particolari che forse sfuggono in una visita frettolosa.

Volevamo anche proporre il nostro modo di viaggiare: senza fretta, attento, utilizzando quasi esclusivamente mezzi pubblici. Percorsi da fare anche in bicicletta e a piedi, immergendoci nell’ambiente che ci circonda, lasciando che curiosità e imprevisti possano magari farci cambiare rotta. Come veri vagabondi. E abbiamo chiamato il nostro periodico www.vagabondiinitalia.it. Un nome che vuole essere la nostra presentazione, la nostra filosofia di vita.

Purtroppo ora sono rimasta solo ”una” vagabonda. Ma so che saremo sempre in due a vagabondare.

Cosa significa per te viaggiare?

Me lo sono chiesta tante volte. Non so dare una risposta precisa. Viaggiare per me significa tante cose. Tutte bellissime.

Innanzi tutto “uscire” dalla quotidianità per me significa spogliarmi di ruoli, abitudini, aspettative mie e degli altri nei miei confronti.

“Esco” dalla routine, soprattutto psicologica, e vado incontro a qualcosa che, per forza di cose, non posso prevedere, se non negli aspetti più superficiali, perché l’ambiente, le situazioni, le persone saranno diverse da quelle del mio quotidiano.

E questo per me è estremamente stimolante. Ci saranno forse anche contrattempi, imprevisti magari non sempre piacevoli, ma sono una parte del mio percorso verso una realtà nuova. Sempre e comunque arricchente.

Cosa consigli a chi si sta approcciando per la prima volta ad un viaggio in solitaria?

Difficilissimo dare consigli di viaggio. Ognuno vive questa esperienza in maniera diversa, secondo il suo bagaglio di cultura, di esperienze. Soprattutto di sensibilità.

E di capacità di mettersi ogni volta in gioco, con l’apertura necessaria per accogliere quanto gli verrà incontro: sensazioni, emozioni, esperienze, incontri.

Il viaggio in solitaria è ancora più difficile per chi non è già abituato a stare da solo. Per chi non ama e non ha bisogno di stare da solo anche per poco, per elaborare quanto sta vivendo.

In viaggio il senso di solitudine si acuisce, tutti i piccoli fastidi, gli imprevisti, anche minimi, acquistano un peso maggiore. Sai che non puoi contare su un compagno, neppure per le piccole cose: un parere, una decisione inaspettata da prendere, magari di fretta, non puoi distrarti mai se hai con te il tuo bagaglio. Soprattutto non puoi condividere con nessuno pensieri, emozioni, esperienze. Scambiare una parola, un commento. Sentire la voce di un compagno.

Credo che, se tutto questo non è un ostacolo, viaggiare da soli è un’esperienza veramente molto bella, molto arricchente. Io ho fatto da poco un viaggio all’interno della Sardegna utilizzando solo treno e corriere. Tre settimane in solitaria. E mi è rimasta la voglia di ripetere questa esperienza non solo per brevi itinerari, ma anche per periodi più lunghi. Però bisogna essere abituati a stare con sé stessi.

E se poi si decide di partire, l’unico consiglio che mi sento di dare è questo: pur con il dovuto buonsenso, impariamo anche a fidarci delle persone che incontriamo. È vero, per chi viaggia da solo i pericoli possono essere maggiori, ma le persone accoglienti, disponibili a dare una mano sono molto più numerose di quanto si pensi.

Quale meta ti è più rimasta a cuore? Come mai?

Tante. Impossibile sceglierne una sola.

Nella mia “vita precedente”: il Messico del nord, il deserto del Perù e i suoi siti archeologici, la Patagonia cilena, Capo Horn, i ghiacciai del sud Argentina e il deserto di rocce rosse tra Bolivia, Cile e Argentina.

In Italia il mio ultimo viaggio all’interno della Sardegna. Per tanti motivi. È stato il primo viaggio che ho fatto in solitaria. L’ho pensato, organizzato e fatto assolutamente da sola. E godendomi il piacere di viaggiare in treno, cosa che mi piace tantissimo.

E poi ho scoperto una cultura che mi ha affascinato e che mi ha fatto decidere di ritornare presto, per conoscerla di più, meglio. Sto infatti organizzando altri viaggi in Sardegna, ovviamente da sola. Dopo questa mia prima esperienza è nato anche un libro, Vagabonda in Sardegna. Da Cagliari ad Olbia tra treni e corriere, che sarà in libreria a metà 2020. Erano così tante le esperienze da condividere, che non mi bastavano, per raccontarle, gli articoli sul mio sito!

Grazie Mariella per averci dedicato il tuo tempo.