Arrivo a Termoli continuando il mio viaggio in Molise dopo la visita alla Piana dei Mulini.
Le origini di Termoli sono avvolte dal mistero. La nascita della città è infatti sconosciuta, come sconosciuta è l’origine del suo nome.
Che la città abbia le stesse origini di altre località vicine, fondate ed abitate dai Frentani, che all’epoca dell’impero romano abitavano quel tratto di costa ? O forse fu fondata sul promontorio del Borgo Vecchio da popolazioni in fuga dall’avanzare dei Goti nel 412 d.C.?
Tante ipotesi ma nessuna certezza, nessuna testimonianza da documenti o reperti antichi né da tradizioni orali. Una storia, quella di Termoli, che nasce nell’incertezza della leggenda.
Possedimento di Longobardi, Franchi e Normanni, Termoli conobbe il saccheggio dei Crociati e dei Turchi e le distruzioni dovute ai Veneziani in lotta contro Federico II di Svevia e, due secoli più tardi, al terremoto del 1456.
Il Borgo Vecchio e il Castello Svevo
Termoli racchiude fra alte mura che lo separano dal mare il suo incantevole Borgo Vecchio. Un antico agglomerato di case di pescatori, ora divenuto un piccolo gioiello urbanistico che fra i suoi vicoli regala improvvisi squarci di grande bellezza.
Un avamposto della terraferma, quasi un prolungarsi in quel mare che era fonte di sussistenza ma che poteva celare anche pericoli contro i quali nel 1247 Federico II di Svevia fece ricostruire, all’estremità del borgo che lo congiunge alla terraferma, il possente Castello Svevo, una fortificazione di epoca precedente distrutta dalla flotta veneziana pochi anni prima.
Una costruzione difensiva, dalla massiccia forma a tronco di piramide con quattro torrette angolari alla base di un terrapieno su cui si innalza una torre quadrata che lo completa.
Il suo largo basamento si congiunge, quasi sostenendole, alle mura che circondano il Borgo Vecchio, sottolineando anche visivamente il ruolo difensivo del castello.
Impossibilitato ad estendersi fino all’autorizzazione di Ferdinando di Borbone nel 1847, il Borgo Vecchio ha mantenuto il suo caratteristico aspetto medievale con vie strette e passaggi incredibilmente minuscoli, come i gradini poco più larghi di un piede che salgono, anch’essi incuneati tra le case, fino alla sommità delle mura, dove case ben tenute esibiscono un trionfo di piante e di fiori.
Il più famoso tra gli stretti passaggi della vecchia Termoli è sicuramente “a rejecelle”, il Vicolo Stretto, un passaggio largo, o per meglio dire “stretto”, solo 41 cm.!
La cattedrale di Termoli e i cavalieri Templari
Cuore del Borgo Vecchio è la piazza con la cattedrale dedicata a Santa Maria della Purificazione, dalla facciata in un bellissimo romanico dalle arcate cieche che proseguono sul fianco destro e sull’abside.
La luce del giorno esalta l’eleganza delle sue forme ma è di notte che l’antica cattedrale si riveste di un fascino che cattura chi si attarda a cercare tra le sue pietre i segni lasciati nella sua lunga storia da cavalieri Templari e pellegrini.
Una croce incisa sulla facciata e sul fianco della cattedrale indicava un riparo sicuro per chi, diretto in Terra Santa, si fermava a venerare le reliquie di San Timoteo, discepolo e compagno di San Paolo, custodite nella cattedrale insieme al corpo di San Basso, entrambi patroni di Termoli, come mi racconta Lucia Checchia, la bravissima guida che mi accompagna a “scoprire” gli angoli meno conosciuti del Borgo Vecchio. Un incontro tanto interessante da farmi rammaricare di dover proseguire il mio viaggio già il giorno seguente!
All’interno, sotto il pavimento, sono ancora leggibili frammenti di mosaici medievali raffiguranti inquietanti figure zoomorfe.
Un trabucco sotto le mura
Purtroppo sotto le mura del Borgo Vecchio di Termoli è rimasto un solo trabucco, quelle “macchine” da pesca utilizzate quando non era possibile uscire in mare, tipiche della costa del basso Adriatico.
Ultima sentinella del litorale di Termoli, protende in mare la sua passerella stagliandosi nella luce che si riflette in mare.
L’ho visto più volte, passeggiando lungo le mura o scendendo sulla spiaggia. Ogni volta le linee bizzarre dei suoi pali e delle travi giocavano con la luce facendolo apparire sempre diverso, quasi si animasse e cambiasse con le ore del giorno e del tramonto, che infuocava i bastioni del Borgo Vecchio.
Che ci fa qui Cocco Bill?
Dopo una passeggiata sulla spiaggia sotto le mura e finito il giro panoramico fino all’antico ingresso al Borgo Vecchio con l’ultima delle torricelle erette lungo le fortificazioni, scendo nella città nuova.
A un incrocio del Corso Nazionale mi imbatto in un signore attempato, seduto ed intento al suo lavoro con un sigaro in bocca. Sta tracciando l’inconfondibile sagoma di Cocco Bill su un taccuino di bronzo!
E’ Jacovitti, il geniale “genitore” di Cocco Bill e di altri eroi di carta nato a Termoli ormai un secolo fa. Un illustre cittadino, senza dubbio!
E per dormire e mangiare al Borgo Vecchio di Termoli?
A Termoli ho goduto un soggiorno decisamente piacevole grazie all’ottima ospitalità della Residenza Sveva e del ristorante Svevia.
La Residenza Sveva è un albergo diffuso con la reception e la sala per la prima colazione proprio di fianco alla cattedrale.
Le quattro residenze dell’albergo, ognuna intitolata a un esponente della dinastia Sveva (Federico I e Costanza d’Altavilla, naturalmente, ma anche Federico II ed Enrico VI ) sono in diverse parti del Borgo Vecchio. L’ospite si può così sentire “di casa”, entrando e vivendo in uno degli edifici del Borgo, tra i suoi vicoli e scale.
L’arredamento della mia stanza richiamava il colore del mare nell’azzurro dei tessuti del letto e della testiera ricamata. Quel mare su cui, dalla mia finestra, ho potuto godere lo spettacolo del primo rosseggiare dell’alba. Uno di quei momenti che rimangono a lungo nella memoria!
Ottimi il pranzo e la cena al ristorante Svevia, dove ho trovato un menù raffinato con rivisitazione di piatti a base di pesce, spiegati negli ingredienti e presentati con gusto (gli antipasti sono piccoli capolavori). Io ho particolarmente gradito a fine pasto il dessert con tre assaggi di crema catalana: classica, al pistacchio e al cioccolato. Gusti morbidamente pieni e armonizzati, una delizia esaltata dalla perfetta doratura!
Il ristorante è ospitato in un antico palazzo dove, in un ambiente dall’eleganza sobria, mi ha fatto una gradita compagnia lo storico Oscar de Lena, presidente dell’Archeoclub di Termoli e profondo conoscitore della storia della sua città, con cui ho passato ore ricche di interesse, ascoltando appassionanti racconti ed aneddoti della Termoli di un tempo.
Piazza Duomo 11, 86039 Termoli Italy
tel: +39 (0)875.706803
info@residenzasveva.com
Vicolo Giudicato Vecchio, 2486039, Termoli (CB), Italia
Telefono e Fax +39.0875.550284email