I templi di Paestum

da | Ott 2, 2021

templi di Paestum

Paestum, ricca colonia greca di SIbari, è stato il primo, magnifico incontro del mio itinerario tra i siti archeologici campani. Un itinerario breve, solo pochi giorni fra siti che, anche se molto conosciuti, mi hanno regalato l’emozione di autentiche scoperte.

A Paestum arrivo in treno da Salerno. Una stazione isolata, ancora in costruzione (un vecchio edificio precedente rimane chiuso lì vicino) e tutto intorno nulla.  Ma proprio nulla e nessuno. Solo un ragazzo che ascolta assorto nelle sue cuffie, dentro un gabbiotto di legno con l’insegna “Informazioni”.

tempio di giove paestum

Primo incontro con i templi di Paestum

Oltre la strada un viale alberato mi toglie dalla luce e dal calore opprimente del tardo pomeriggio e mi immerge nel profumo dei pini marittimi. Al termine, poco distante, il tempio di Giove mi appare con la sua bellezza maestosa.  La luce di fine giornata dà una tonalità morbida alle sue pietre, dal colore più caldo di quelle degli altri due templi. 

Paestum conserva ancora un lungo tratto delle sue mura che cingono per oltre quattro chilometri l’area archeologica, purtroppo tagliata da una strada aperta nell’800 anche sopra i resti della più tarda città romana. Resto appoggiata a lungo alla balaustra della strada ad ammirare questo tempio. É (per me) il più bello fra i templi di Paestum, quello di cui mi sono “innamorata” subito. 

paestum tempio di giove

Un esempio magnifico dello stile dorico, con le sei possenti colonne della facciata e le quattordici dei fianchi che racchiudono lo spazio più interno, tre navate scandite da altre due file di colonne. 

Se mi sposto non appaiono più allineate, ma formano un gioco di spazi irregolari, come i tronchi di una foresta.

Vicinissimo il tempio di Hera, protettrice della vita e della fertilità, mi appare più “delicato”, nonostante i suoi fianchi allineino un maggior numero di colonne. Forse perché ha perduto il frontone che completa ancora il tempio di Giove e le sue colonne, di pietra più chiara, quasi lunare, si assottigliano nello slancio verso l’alto.

Al vicino Museo Archeologico Nazionale un cippo con l’iscrizione “Chironos” in dialetto acheo e rinvenuto presso l’altare del tempio dimostra il culto di Chirone, centauro esperto “nelle arti mediche”. Una zona questa forse riservata a riti di guarigione.

paestum tempio di hera

Di fronte ai due templi si riconoscono le pietre degli altari per i sacrifici.

Il terzo dei templi di Paestum

L’indomani ritorno a visitare l’area archeologica, ascoltando dalla guida la storia di Poseidonia (in onore del dio del mare Poseidon), una città che fu una delle più ricche colonie greche dell’Italia meridionale, poi conquistata dai Lucani e infine, nel terzo secolo a.C., dai Romani che trasformarono il nome lucano di Paiston in Paestum. 

paestum resti città romana

Di quest’ultimo periodo rimangono, tra gli altri, i resti del Foro con il luogo di riunione racchiuso da sedili a semicerchio e parte dell’anfiteatro, anch’esso mutilato dalla costruzione della strada.

paestum resti romani

Il tempio di Atena, riconoscibile dal suo frontone spezzato, particolare perché unisce colonne doriche a colonne interne ioniche, chiude il mio percorso riportandomi al periodo greco di questa splendida città.

paestum frontone tempio atena

Che confusione con i nomi dei templi di Paestum!

Ognuno dei tre templi greci di Paestum è stato ed è tuttora conosciuto con nomi diversi.

Lo si deve a vecchie ed errate attribuzioni, poi modificate e corrette con l’avanzare degli scavi e il ritrovamento di oggetti di culto che hanno permesso una più esatta attribuzione.

Per fare un po’ di chiarezza e districarci tra le mappe del sito archeologico (qualcuna continua a riportare i vecchi nomi), riporto i nomi con i quali i templi sono stati conosciuti in passato ed i nomi più recenti.

paestum tempio atena

Basilica,  più propriamente Tempio di Hera, divinità protettrice degli Achei fondatori di Sibari, di cui Poseidonia era una colonia. É il tempio più antico, datato nella prima metà del VI sec. a.C.

Tempio di Nettuno (equivalente romano di Poseidon), di un secolo più tardo, era dedicato a Zeus (Giove). Si ipotizza fosse anch’esso dedicato a Hera.  Forse il suo modello fu il tempio di Zeus a Olimpia. 

Tempio di Cerere della fine del VI sec. a.C. e con la tipica cornice sporgente era invece il tempio consacrato ad Atena, come dimostrerebbero i reperti trovati.

Cosa vedere oltre i templi di Paestum?

Il sito di Paestum, famoso peri suoi tre templi eccezionalmente conservati e ancora eretti nonostante il passare dei secoli e i terremoti, non si limita però a questi tre “gioielli”. La storia della città ha visto succedersi conquiste e riconquiste fino al dominio romano e le rovine di Paestum, molto vaste, testimoniano anche i secoli della città romana con i suoi edifici pubblici. Colonne ora spezzate appartenevano al Capitolium, dove si onorava la Triade Capitolina (Giove, Giunone e Minerva), le tre divinità ufficiali dello stato romano.

rovine romane paestum

Ovviamente non si può lasciare Paestum senza visitare il suo Museo Archeologico, dove sono esposti i ritrovamenti degli scavi nella zona archeologica di Paestum e di un santuario alla foce del Sele, da cui provengono alcune lastre (metope) che adornavano la parte superiore dei templi. Estremamente importanti le lastre dipinte con scene dei riti funebri appartenute alle tombe scavate nella vicina necropoli. Fra le altre la famosissima Tomba del Tuffatore.

Il museo si trova a breve distanza dall’area archeologica, in via Magna Grecia, 919 – 84063 Paestum (Sa) Capaccio (SA) Tel. 0828 81 10 23 email sba-sa.paestum@beniculturali.it

paestum tomba tuffatore

Per visitare il Parco Archeologico di Paestum e il Museo Archeologico, orari e tariffe

Come arrivare al sito dei templi di Paestum

Salerno e Battipaglia sono le fermate principali sulla linea ferroviaria Napoli-Reggio Calabria dove fanno scalo numerosi treni locali che proseguono per le stazioni ferroviarie di Capaccio e Paestum (distanza da Salerno km 40). Per raggiungere l’area archeologica bisogna scendere alla stazione di Paestum e percorrere la strada che attraversa Porta Sirena, meno di 15 minuti a piedi (700 mt).

paestum tempio atena

Per gli orari dei treni consultare il sito http://www.trenitalia.it/

Dove dormire a Paestum

Paestum è anche una località di mare ed offre la possibilità di scegliere tra diversi ristoranti ed alberghi. Un bell’albergo, molto confortevole è l’Hotel Villa Rita con ristorante. Magnifica la zona della piscina dove rilassarsi dopo la visita al parco archeologico.

Hotel Villa Rita. Via Nettuno, 9, 84047 Paestum SA. Tel. 0828 811081 / 335 64 59 725 / 328 76 26 462