Da Aquileia a Grado ho avuto la fortuna di trovare ancora attivo il servizio marittimo estivo.
Mi sono imbarcata sulla Santa Maria in una limpida giornata di sole che mi faceva dimenticare di essere a fine settembre e lentamente siamo scesi lungo il Natissa, il fiume navigabile già in epoca romana, quando Aquileia era il porto più importante dell’Alto Adriatico.
Siamo in poche (casualmente tutte donne) e quasi tutte ci mettiamo a prua, quasi volessimo immergerci nel meraviglioso paesaggio che adagio adagio ci scorre davanti per poi scivolare lungo i fianchi del traghetto.
Un paesaggio calmo, sereno, fatto di acqua, di cielo e del verde ininterrotto delle sponde. Una coppia di cigni sembra una macchia di colore data da un pittore un po’ naïf.
Dopo il fiume… la laguna
Poi il paesaggio si apre, sembra non avere più confini fino all’orizzonte. Stiamo attraversando la laguna di Grado.
Un ecosistema complesso e delicato, un’oasi faunistica preziosa dove centinaia (sì, proprio centinaia) di specie animali vivono o passano nelle annuali migrazioni, come gli uccelli marini.
Un tesoro ambientale da proteggere con grande cura.
Sull’acqua spuntano piccolissimi isolotti, ciuffi verdi che punteggiano l’azzurro esaltandone il colore. Su qualcuno ecco i famosi casoni, le caratteristiche capanne dal tetto di canne, un tempo abitazioni stagionali dei pescatori.
Ora, con la bella stagione, il sole che inonda di colori la laguna e la cura dei proprietari che li hanno risistemati, sembrano piccole case da favola, circondate dalla bellezza della laguna.
Un tempo la povertà di chi li usava durante la stagione della pesca aggravava i disagi di vivere lunghi mesi tra umidità e zanzare.
Per fortuna sono tempi passati e navigando tra i canali della laguna posso solo sognare un’altra vacanza, che mi porti di canale in canale, sbarcando per visitare i casoni, dove provare i piatti tipici della laguna.
Per navigare da Aquileia a Grado
Informazioni sul sito del turismo in Friuli Venezia Giulia