Gradisca, la fortezza sull’Isonzo

da | Ott 14, 2016

Lungo il nostro vagabondaggio sull’itinerario friulano ispirato al tratto italiano dell’Alpe Adria Trail, siamo arrivati a Gradisca d’Isonzo.  Un nome un po’ particolare, che fa sorridere chi conosce il cinema di Fellini ma, scherzi a parte, Gradisca  è una piacevolissima cittadina, ricca di storia e di bei palazzi.

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Arrivando in auto (ebbene sì,  stremati dal caldo abbiamo accettato un passaggio, contravvenendo alla nostra regola di viaggiare solo a piedi/bici o con i mezzi pubblici), subito ci è apparsa la colonna con il Leone di San Marco e un imponente edificio  a portici: il Teatro Municipale.

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Pensavamo  che la colonna fosse un’eredità della dominazione della Repubblica di Venezia, invece no. E’ stata inaugurata solo nel 1924 come monumento alla Redenzione di  Gradisca (nel 1921 Gradisca, a seguito degli accordi di pace dopo la Grande Guerra, fu annessa al Regno d’Italia). Non a caso la piazza su cui si innalza la colonna è Piazza dell’Unità d’Italia.

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Dall’altro lato della piazza si stende un grande parco nato dall’abbattimento di parte delle mura e delle fortificazioni veneziane.

Gradisca nasce, in età moderna, come bastione difensivo della Serenissima contro le scorrerie dei turchi che premevano contro il suo confine orientale. A fine ‘400 (i lavori finirono esattamente nel 1499) Gradisca era solo una fortezza circondata da poderose mura con torrioni protette  da un profondo fossato.

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Questa sua origine militare è testimoniata dalla eccezionale larghezza di via Ciotti che costeggia il teatro municipale, incomprensibile per una città di dimensioni modeste e capibile solo con il suo ruolo di spazio adibito alle manovre militari.

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Il periodo più florido per Gradisca inizia però nel 1647 quando, dopo alterne vicende politico-militari tra la Repubblica di Venezia e l’Impero asburgico, diventa capoluogo del feudo del principe Giovanni Antonio di Eggenberg.  Il suo centro storico si abbellì di palazzi nobiliari in stile barocco veneziano

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e di edifici pubblici come la Loggia dei Mercanti e il Monte di Pietà,

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la cui facciata è abbellita da un gruppo scultoreo del Cristo deposto dalla croce e adagiato in grembo alla Madonna.

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Su altre facciate vediamo altre testimonianze della storia di Gradisca: varie lapidi commemorative tra cui l’elenco dei provveditori veneti (in pratica i “governatori”  della Repubblica di Venezia).

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Parte delle mura veneziane rimangono a segnare il limite del centro storico e offrono una passeggiata  suggestiva,

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specie dalla parte della superstite Porta Nuova, già Porta d’Allemagna, una delle due porte di ingresso alla città.

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Dove dormire a Gradisca

Noi a Gradisca abbiamo alloggiato in casa della simpatica Susi, che ci ha accompagnato nella nostra visita al Parco Ungaretti, e ci siamo trovati… molto bene!

B&B La Fortezza 
di Assunta Pugliese
Viale Trieste, 27 – Palazzo Postir, al 3° piano
Gradisca d’Isonzo  Cell. 338 6227497
assita46@libero.it  

 

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