Autunno, tempo ideale per un trekking partendo da Verduno, sulle colline delle Langhe, tra i colori rosseggianti delle vigne.
Da Alba, la bella capitale delle Langhe, verso l’imbrunire siamo partiti in corriera per Verduno. Il viaggio ha iniziato a regalarci emozioni: contro un cielo sempre più scuro si stagliavano le colline con paesi e castelli sulle cime, che man mano si confondevano nella luce dell’imbrunire. Siamo arrivati a Verduno attraversando un paesaggio quasi fiabesco, dai contorni sfumati.
All’ingresso del paese, il nostro “rifugio”: la Locanda dell’Orso Bevitore.
Una elegante struttura di campagna in mattoni, con un ballatoio lungo tutta la facciata su cui si aprono le stanze.
Arredata con sobria eleganza, da vecchia casa di famiglia, con le foto ai muri, gli oggetti di uso quotidiano e stanze accoglienti. Tutto rimanda a un benessere borghese d’altri tempi e al passare delle generazioni fra le stesse mura.
La cena non poteva che essere in paese all’osteria Casa Ciabotto, della Cantina Comunale di Verduno,
dove ci vengono offerti i piatti della tradizione: acciughe al verde e vitello tonnato, che anticipano deliziosi ravioli al plin e spaghetti broccoli, pinoli e peperoncino!
Impossibile per Giordano non provare il vino rosso locale, il Verduno Pelaverga, un antico vitigno autoctono dalla produzione molto limitata mentre io assaggio un delicato Arneis, un vino bianco secco tipico della zona del Roero, limitrofa alle Langhe. E a fine cena un gentile omaggio: un bicchierino di Barolo chinato, un vino aromatizzato con corteccia di China calisaia, radice di rabarbaro e di genziana, e seme di cardamomo.
Ritorneremo a Casa Ciabotto la mattina seguente per l’immancabile caffè prima di metterci in cammino verso La Morra.
Il nebbione che si stende sotto il belvedere di Verduno ricoprendo l’orizzonte di colline
si alzerà presto e potremo passeggiare per il paese fino alla vecchia casa padronale del cav. Burlotto, già proprietario della Locanda dell’Orso Bevitore e produttore di vini di pregio.
Una casa decisamente “importante” , che sulla facciata si fregia di medaglie che ricordano la partecipazione dell’azienda di famiglia a esposizioni vinicole internazionali e soprattutto il glorioso passato di “fornitori di Sua Altezza Reale il Conte di Torino” e di “Unico Provveditore di vini della spedizione del Duca degli Abruzzi al Polo Nord “.
Una prima tappa davvero simpatica, questa di Verduno! Sorridendo ci mettiamo in marcia verso La Morra.
Curiosità
Perché il nome di Locanda di Orso Bevitore? Andiamo a vedere cosa dice la presentazione.
Il brindisi del Commendatore G.B. Burlotto con un orso polare
“Il nostro agriturismo prende il nome da una simpatica vignetta apparsa sul giornale satirico “La luna”, che ritraeva il Commendatore G.B. Burlotto brindare idealmente con un orso polare, a seguito della sua nomina a Unico Provveditore di vini della spedizione del Duca degli Abruzzi al Polo Nord (1899-1900)”.
I ravioli al plin (plin significa pizzicotto ed è il gesto con cui si chiudono i ravioli) sono tradizionalmente fatti in casa e molto delicati, la salsiccia di Bra della farcitura è fatta con carne di vitello e non di maiale in rispetto alla tradizione ebraica. Il vitello tonnato rappresenta il vero connubio tra Piemonte e Liguria (da cui arrivano anche le acciughe) in ricordo dell’antica via del sale che attraversava le Langhe e qui portava anche i profumi del mare.
Arrivare a Verduno
Alba è raggiungibile da Torino con Trenitalia.com
Verduno è collegato ad Alba dalle autolinee www.viaggisac.com
e… arrivati a Verduno
Locanda dell’Orso Bevitore via Vittorio Emnuele 42, 12060 Verduno (proprio all’ingresso del paese, di fronte alla fermata della corriera) tel. 0172 470122 orsobevitore@burlotto.com
Casa Ciabotto P.zza Canonico Don Borgna 11, 12060 Verduno tel. 0172.470457 info@casaciabotto.it
Seguici su Facebook e su Instagram
cercando vagabondiinitalia.it troverai altre foto dei nostri “vagabondaggi”.