Che storie al Colle del Moncenisio!

da | Lug 10, 2017

Potete vedere le tappe di questo itinerario qui

 

Valicare il Colle del Moncenisio,  in territorio francese dal Trattato di Parigi del 1947, è come attraversare secoli di storia.

Posto tra la Savoia e la Val Cenischia, ramo della Val di Susa in Piemonte, è stato il naturale crocevia di migrazioni e di viaggiatori.  E di molti eserciti.

in ricorda del passaggio di Napoleone

Da qui passò Costantino che scese in Italia per combattere contro Massenzio nel 312; Carlo Magno deciso a impegnare battaglia contro i Longobardi di cui conquisterà il trono nel 774 d.C. (non vi viene in mente la  morte di Ermengarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi e sposa ripudiata di Carlo Magno, immaginata da Manzoni  nell’Adelchi?  “Sparsa le trecce morbide / su l’affannoso petto …”).

Scese da qui con il suo esercito anche Francesco I di Francia, andando incontro nel 1525 alla rovinosa sconfitta contro l’esercito imperiale di Carlo V  nella battaglia di Pavia, l’antica capitale longobarda che vide anche la disfatta di Desiderio.

arazzo fiammingo raffigurante la battaglia di Pavia

arazzo fiammingo raffigurante la battaglia di Pavia

Dal Moncenisio passarono  le armate di Napoleone I, che decise la costruzione di una strada che permettesse il transito di carri e carrozze, al posto della scomoda mulattiera utilizzata fino ad allora e transitabile solo a piedi. Una nuova strada tanto ardita nel superare in poco spazio  un dislivello notevole da essere conosciuta come la Gran Scala. E da lì siamo scesi anche noi…

sullo sfondo la "Grande Scala" la strada napoleonica

sullo sfondo la “Grande Scala” la strada napoleonica che sale ripida a zig-zag

Ma la prima suggestione a farci pensare al Colle del Moncenisio come meta per noi che amiamo vagabondare  dove ci porta la nostra curiosità è stato il ricordo scolastico dell’attraversata delle Alpi di Annibale e dei suoi elefanti.  Quante fantasie infantili su quell’impresa “impossibile” ! Quante volte ci siamo chiesti: “ma come potevano salire e scendere gli elefanti, così grossi e pesanti, sugli stretti  sentieri  rocciosi delle Alpi?

ma gli elefanti di Annibale non sono passati da qui ...

ma gli elefanti di Annibale non sono passati da qui …

Peccato che Annibale, a quanto sembra, non è mai passato da qui.  Ogni tanto qualche studioso indica un passo alpino “alternativo”. Ora pare che ci siano riscontri che nel 218 a.C.  Annibale con i suoi elefanti  abbia valicato il Col de Traversette, un passo a 3.000 metri di quota nei pressi del Monviso.

Dal Colle del Moncenisio nel Medioevo scendeva  in Italia uno dei tanti tratti della Via Francigena. Anzi, il più importante, come scrive Renato  Stopani:  “all’epoca di Filippo Augusto, […]  nell’area prealpina la vera strada di Francia era considerata quella che collegava al Moncenisio”.   [La Via Francigena. Una strada europea nell’Italia del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1988-1995, pagg. 68-69].

E su tratti ancora visibili dell’antica Via Francigena fino a Novalesa  noi abbiamo camminato, con emozione,  nella nostra discesa dal Colle del Moncenisio.

antica Strada Reale

antica Strada Reale dalla Francia verso Roma

Arriviamo al Colle in una giornata resa tersa da un vento tagliente che mette euforia. Dopo mesi di attesa, di consultazione di mappe, di dubbi (ma quando aprirà il passo? quanti chilometri faccciamo il primo giorno? bisognerà trovare da dormire  sulla  piana del lago ma … saranno aperti?) riusciamo a partire. E finalmente eccoci qui, proprio sul crinale. Ancora qualche passo e inizia la discesa verso Lanslebourg.

culmine del Colle del Moncenisio

culmine del Colle del Moncenisio

Ma noi ci dirigiamo nella direzione opposta, ritorniamo verso il lago e la grande Plaine de Saint Nicolas  che l’indomani ci porterà di nuovo al confine con l’Italia e alla discesa verso l’antico paese di Moncenisio e a Novalesa, con la sua famosa abbazia.

La strada che costeggia il lago è ancora poco trafficata e la si può percorrere tranquillamente, senza troppi rimpianti per la mancanza di sentieri  che seguano tutto  il lato del grande lago nato dallo sbarramento di una  diga di 1,4 km. che ha sommerso vecchie  installazioni militari e un villaggio vicino al piccolo lago preesistente. Qui sorgeva l’antico Ospizio del Moncenisio  per viandanti e pellegrini fondato  da Ludovico il Pio e rifondato mille anni dopo da Napoleone.

moncenisio

Il livello dell’acqua è molto basso e puntiamo gli occhi sul lago. Riusciremo a vedere spuntare qualcosa, magari il campanile della chiesa sommersa?

Un’altra chiesa, dalla strana forma a piramide, ci avverte che ci stiamo avvicinando alla diga e alla fine della prima giornata di cammino.

la chiesa detta la Piramide

la chiesa detta la Piramide

Tutto intorno modeste alture sovrastate dai  forti che tra il 1874 e il 1880 costituivano la Piazza militare del Moncenisio, in difesa del valico.  Il Fort de la Turra  è la risposta francese in prossimità dell’antico confine.

Abbiamo camminato lentamente, fermandoci  spesso per godere del paesaggio e “leggere” i segni della storia.

moncenisio

A fine giornata arriviamo all’albergo dove passeremo la notte. Un brutto parallelepipedo che si rivelerà molto comodo ed accogliente, ma che sembra uno sfregio alla dolcezza del paesaggio.

Ma prima di arrivarci, ci aspetta  un altro emozionante passo indietro nella storia.

l'antico villaggio di Grand' Croix

l’antico villaggio di Grand’ Croix, ultima stazione di posta verso il Moncenisio

Diroccate ma ancora strette le une alle altre, le poche case de l’Hameau de Grand’ Croixunico villaggio dell’antico Moncenisio che non è stato sommerso dalla diga. Tappa dei “marrons” [portatori che trasportavano persone e merci oltre il colle]. Stazione della ferrovia Fell”, come  si legge su una targa affissa a un muro.

Si può ancora guardare tra i resti di quelle che dovevano essere locande per i viaggiatori,  che proprio da qui iniziavano il lungo percorso  attraverso il Colle e la discesa verso Lanslebourg, e attraverso le finestrelle della Chapelle de Notre dame de Neige, la Madonna delle Nevi.

moncenisio

Quante storie si sono intrecciate tra queste pietre!  Gironzoliamo con stupore ed emozione tra i resti di quelle case un tempo brulicanti di voci e rumori, di preparativi, di arrivi e partenze nell’incognita di un viaggio all’epoca difficile.

L’abbassarsi delle nuvole, che in breve copriranno  il villaggio e ce lo nasconderanno mentre lo cercheremo dalle finestre illuminate della calda sala da pranzo dell’albergo, ci spingono a malincuore a lasciarlo.

la diga alle spalle di Grand' Croix

la diga alle spalle di Grand’ Croix

Addio Hameau de Grand’ Croix.  Conserva i tuoi ricordi per altri viandanti  che giungeranno fin qui.

moncenisio

 

Come arrivare al Colle del Moncenisio

Non ci sono mezzi pubblici che dall’Italia portano al Colle del Moncenisio. Se non si ha l’auto occorre contattare un conducente che da Susa può portare fino al Colle.  Noi ci siamo rivolti al sig. Carlo, tel. 338/2431423.

Quando andare

Volendo scendere a piedi, occorre aspettare che il passo venga aperto a fine primavera. Informarsi su siti francesi (il Colle è in Francia) tipo  https://www.montagne-aventure.net/en-direct/

Il percorso

L’altitudine al valico è di 2081 mt. e sale a 2094 mt. alla Piramide.

Non essendoci sentieri che costeggino tutto il perimetro (o anche solo un intero lato del lago senza allontanarsene), siamo scesi lungo la strada carrabile, al momento ancora poco transitata. Passeggiata molto piacevole e discesa con un dislivello molto contenuto.

Circa a metà percorso si trovano un bar e tavoli per pic-nic.

Dove dormire al Colle del Moncenisio

Noi ci siamo fermati subito dopo la diga all’Hotel Le Malamot, con ottimo ristorante e un’accoglienza cordiale. Stanze calde ed accoglienti. tel. +33479059785 stephane.gagniere@wanadoo.fr

 

menu appetitoso all'albergo Malamot

menu appetitoso all’albergo Malamot

Seguici su Facebook e su Instagram

cercando vagabondiinitalia.it troverai altre foto dei nostri “vagabondaggi”.

 

Italia Regioni Piemonte