Discesa nelle Catacombe di San Gennaro a Napoli

da | Mar 28, 2019

Le Catacombe di San Gennaro erano la meta dei pellegrini che, arrivati a Napoli per pregare sulla tombe del santo, passavano dalla Porta di San Gennaro, la più antica di Napoli, percorrevano il Miglio Sacro attraverso l’attuale Rione Sanità ed arrivavano dove erano state poste le spoglie del santo.

porta di san gennaro napoli

Un pellegrinaggio carico di spiritualità, di attese, di aspettative. Ed alla fine eccole, le catacombe con i loro lunghi corridoi, le sepolture scavate nel tufo. E la tomba di San Gennaro, su cui pregare, chiedere intercessioni.

Andando a Napoli non potevo mancare questo “appuntamento” con un luogo così significativo per la storia e la cultura della città.

affreschi catacombe di san gennaro

I santi fanno parte della vita quotidiana, specie nei vicoli e nelle strette strade della Napoli storica, dove ci si imbatte continuamente in edicole votive, a volte veri e propri altari all’aperto e in processioni “private”, organizzate da gruppi di fedeli.

Con il sorriso indulgente di chi ama la propria città, un napoletano mi ha detto che Napoli è una città che ha molto bisogno di protezione e di grazie. Per questo ha ben 52 santi protettori. Uno per ogni settimana dell’anno.

edicola votiva napoli

Una sola settimana per santo, ma quanto lavoro! Meglio alternarli!

edicola votiva madonna napoli

Ma per antonomasia “il santo protettore”  di Napoli  è San Gennaro, le cui spoglie sono ora conservate in Duomo, ma che furono a lungo nelle catacombe che portano il suo nome.

Grandiose, su due livelli

Ho visitato le Catacombe di San Gennaro con una visita guidata della Cooperativa Sociale La Paranza, parte della Fondazione San Gennaro, che negli ultimi anni ha provveduto a renderle visitabili anche a persone ipovedenti o con ridotta mobilità.

Si scende nel sottosuolo e ci si immerge in una immensa cavità scavata, modellata nel tufo. Centinaia di loculi aprono le pareti e il pavimento con i loro spazi vuoti, accompagnando chi percorre i lunghi corridoi immersi nella penombra.

corridoi catacombe di san gennaro

Il primo nucleo delle Catacombe di San Gennaro risale al II sec.d.C. e pare sia stato in origine il sepolcreto di una famiglia patrizia.

Passate alla comunità cristiana, le catacombe vennero ampliate verso il IV sec. d.C., dopo che vi furono deposte le spoglie del primo patrono di Napoli, Sant’Agrippino, al quale fu dedicata una chiesa interna alla catacomba inferiore.

 

chiesa ipogea catacombe di san gennaro

Ancora oggi la chiesa, di impianto basilicare a una navata, è consacrata e vi si celebra la Messa sull’altare da cui, attraverso un buco, i fedeli potevano vedere la tomba del santo.

L’arrivo a Napoli dei resti di San Gennaro fu l’occasione per l’ampliamento di un antico sepolcro, dando origine alla catacomba superiore, che a lungo fu luogo di sepoltura dei vescovi.

chiesa catacombe superiori san gennaro

In questa catacomba superiore si incontra una seconda chiesa ipogea, a tre navate e numerosi  affreschi dei primissimi secoli cristiani.

theotecnus catacombe di san gennaro

Tra i più antichi finora ritrovati in Sud Italia.

Sulle pareti laterali o frontali dei sepolcri più ricchi si individuano figure di santi, tralci di vite con grappoli d’uva (con riferimento ai passi evangelici) e una bellissima figura di pavone, uno dei simboli cristiani.

La tomba di San Gennaro, o quella che si crede sia stata la sua tomba, ora è identificata dal rilievo di un bastone pastorale.

tomba san gennaro

 

Ma chi era San Gennaro e come finirono le sue ossa a Napoli? Una lunga odissea.

Vescovo di Benevento, non si sa con esattezza la data della sua nascita, forse nella seconda metà del III sec. d.C.   Martirizzato per decapitazione nel 305, parte del suo sangue fu raccolto in due ampolle e il suo corpo sepolto nell’Agro Marciano.

Portato a Napoli nel V sec., le sue ossa furono trafugate e riportate a Benevento nell’831 da Sicone, principe longobardo.

san gennaro affresco catacombe di san gennaro

Spostate nel Santuario di Montevergine in provincia di Avellino, ritornarono definitivamente a Napoli nel 1497 per essere conservate nel Duomo insieme alle ampolle che conservano il suo sangue.

L’eruzione del Vesuvio del 472, da cui avrebbe salvato la città di Napoli, lo decretò patrono della città.

san gennaro nelle catacombe di san gennaro

Manutenzione e illuminazione delle Catacombe di San Gennaro

I lavori di manutenzione sono eseguiti da giovani riuniti in cooperative facenti capo alla Cooperativa Sociale La Paranza.

L’impianto di illuminazione è stato realizzato nel 2009 da Officina dei Talenti, altra cooperativa di giovani del Rione Sanità, utilizzando la tecnologia LED per preservare il vasto patrimonio pittorico e musivo.

luci a led catacombe san gennaro nelle catacombre di san gennaro san gennaro

Le luci utilizzate, quindi, non espongono le opere a radiazioni infrarosse e ultraviolette.

Le Catacombe di San Gennaro sono l’unico sito del genere fruibile anche da persone ipovedenti e con scarsa mobilità motoria.

accessibilità catacombe di san gennaro

Ingresso delle Catacombe di Napoli

Via Tondo di Capodimonte, 13 80136 Napoli, Italia
(ingresso adiacente alla Basilica del Buon Consiglio).
tel/fax +39 081 744 37 14
www.catacombedinapoli.it 
info@catacombedinapoli.it

Volete conoscere le Catacombe di San Gennaro? Potete contattare la Cooperativa Sociale La Paranza con cui ho visitato il Cimitero delle Fontanelle per una visita o per partecipare all’itinerario del Miglio Sacro, che ogni domenica mattina parte dalle Catacombe di San Gennaro e poi attraversa tutto il Rione Sanità, sul percorso degli antichi pellegrini.

ingresso catacombe di san gennaro

Dormire al Rione Sanità

Si può dormire proprio nel cuore del Rione Sanità a La Casa del Monacone un antico convento trasformato in un B&B molto accogliente e gestito dalla stessa Cooperativa La Paranza.

La Casa del Monacone
Via Sanità, 124 – 80136 – Napoli
ufficio tel:+39 081 7443714
cellulare 3664621088

B&B Il Monacone Napoli

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