Ė arrivata Pasqua e mi sono venuti in mente gli mpanatigghi, i particolarissimi dolcetti quaresimali tipici di Modica.
Gli mpanatigghi sono dolci un po’ particolari da fare in quaresima: al loro interno, infatti, nascondono… un alimento proibito in tempo di astinenza.
Ma andiamo per ordine. Prima di raccontarvi cosa sono e come si fanno, vi devo dire come li ho scoperti.
Avevo programmato un breve viaggio nel ragusano con alcune amiche. Abbiamo deciso di fare base a Modica, bellissima con le sue chiese barocche e le innumerevoli e ripide scale che si inerpicano lungo il fianco di Modica Alta.
Come sempre quando viaggio, o meglio quando posso vagabondare con calma, mi piace conoscere le tradizioni gastronomiche del posto.
Così mi sono informata su quali fossero i dolci siciliani tipici di Modica (oltre al suo famoso ciocciolato, che ho imparato a fare, come vi ho raccontato in questo post) ed ho scoperto gli mpanatigghi, dei piccoli panzerotti dolci a forma di mezzaluna.
Che non solo sono buonissimi, ma hanno anche un’origine curiosa.
La storia degli mpanatigghi
Pare, come sempre quando si risale indietro nel tempo è d’obbligo “dubitare”, che gli mpanatigghi siano nati nel’500 in un convento di Modica.
All’epoca, e per molto tempo dopo, le suore erano specializzate nella preparazione di dolci, le cui ricette rimanevano gelosamente custodite fra le mura del convento.
Durante il tempo di quaresima i frati predicatori dovevano spostarsi continuamente per tenere le meditazioni nelle chiese. Alcune suore di un convento della città si impietosirono della stanchezza di quei frati, cui il tempo quaresimale imponeva cibi poveri e l’astinenza dalle carni.
Pensarono così di preparare dei dolci al cioccolato (permesso in quaresima perché considerato cibo magro), di farcirli con zucchero, mandorle e noci e, per dare ancora più energia ai poveri frati predicatori, di nascondere nel ripieno anche carne finemente tritata. Cannella ed altre spezie avrebbero arricchito e camuffato il sapore del ripieno.
Erano nati così gli mpanatigghi, i dolci alla carne tipici proprio del tempo di quaresima.
E, non ci crederete, ma anche sapendolo e prestando molta attenzione mentre li si mangia, il sapore della carne non si sente assolutamente, così ben mescolato con tutti gli altri ingredienti.
Come si preparano gli mpanatigghi?
Io sono andata a vedere come preparare questi dolcetti così particolari a casa di Giovanna, una delle Cesarine siciliane.
Ed eccovi qui la ricetta per una ventina di mpanatigghi.
- Preparare la sfoglia con 3 tuorli, 150 gr. di farina 00, 50 gr.di zucchero, 50 gr. di strutto, 30 gr. di acqua e un pizzico di sale.
- Lasciare riposare la pasta in frigorifero per almeno 30’, avvolta in una pellicola.
- Frullare per mezzo minuto abbondante ad alta velocità 125 gr. di mandorle, 175 gr. di zucchero, 100 gr. di cioccolato fondente, la buccia grattugiata di un limone e cannella.
- Scottare brevemente in padella, senza condimento, 125 gr. di carne magra di manzo.
Aggiungere nel frullatore la carne e i 3 albumi abbassando la velocità quasi al minimo per circa 1 minuto
Passato il tempo di riposo della pasta:
- Tirare la pasta molto sottile, quasi come un foglio di carta, magari passandola più volte nel tirasfoglia a rulli.
- Tagliare dei dischi di pasta con l’apposito attrezzo o con un bicchiere.
Mettere l’impasto in ogni metà dischetto e richiuderlo, dandogli la forma di mezzaluna.
Per sigillare la chiusura si può pigiare sul bordo con i rebbi di una forchetta, creando anche un piacevole decoro.
- Sistemati gli mpanatigghi sulla leccarda coperta da carta da forno, si ”pizzicano” con le forbici per far uscire l’umidità durante la cottura.
Infornare a 180° per circa 2 minuti, fino a quando sono dorati.
Lo zucchero a velo si può mettere prima di infornare o dopo la cottura.
Lasciare raffreddare.
Quanto si conservano gli mpanatigghi?
Leonardo Sciascia, il famoso scrittore siciliano, definì gli mpanatigghi “biscotti da viaggio”, in quanto ricchi di elementi nutritivi e soprattutto perché’ è possibile conservarli abbastanza a lungo senza che si deteriorino.
Se riuscite a non mangiarli subito tutti e non dovete trasportarli in viaggio, gli mpanatigghi si possono conservare qualche giorno in un contenitore di vetro o in una scatola di latta (avete presente quelle belle scatole decorate per biscotti?).
Rimarranno morbidi e gustosi.
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