Colori. Tanti colori. Colori delicati, colori sgargianti nella Cavalcata Sarda.
E ricami. Ricami preziosi e fitti che impreziosiscono, a volte coprono le stoffe pregiate dei costumi della sfilata a piedi, a cavallo e sui carri dei gruppi che arrivano a Sassari da tutta la Sardegna.
Ė una festa per gli occhi ed è la festa della tradizione della Sardegna, che si esprime negli stupendi abiti delle donne, arrivate con i loro scialli ricamati,
le lunghe gonne colorate,
i cesti con il pane modellato come piccole opere d’arte e poggiato su fazzoletti candidi orlati da ricami.
Gli uomini sfilano orgogliosi con costumi a volte austeri, a volte molto colorati. Giubbe rosse e giubbe nere, per lo più. Ma anche corsetti ricamati e copricapi dalle fogge più diverse.
E le donne… Un incanto! Difficile trovare due costumi uguali, anche se dello stesso paese.
Perché i costumi variano da paese a paese, in una infinità di combinazioni che il gusto personale, la ricchezza delle stoffe e dei ricami, il numero e l’importanza dei gioielli in filigrana d’oro e d’argento moltiplicano in tantissime varianti.
La Cavalcata Sarda, simbolo culturale della Sardegna
Una festa, quella della Cavalcata Sarda, che negli anni è diventata il simbolo della Sardegna e della sua antica cultura.
Pare che la prima cavalcata cerimoniale sia avvenuta nel 1711 per rendere omaggio al re di Spagna. Ripresa nel 1899 in occasione della visita dei monarchi italiani, dal 1951 è diventata un appuntamento annuale.
La penultima domenica di maggio nel centro di Sassari sfilano le comunità sarde. Ognuna con la propria specificità, tutte parti della stessa cultura.
Iniziano i gruppi a piedi. Gruppi di donne, di uomini.
Coppie con bimbi piccoli, anch’essi in costume.
Qualche gruppo si ferma per un breve ballo, prima di proseguire, seguendo il corteo.
A volte il fluire dei colori è interrotto dal passo grave di figure vestite di nero. Una camicetta bianca, una cintura viola possono interrompere tanto rigore.
Sono le vedove, le donne in lutto. Le figure costantemente vestite di nero, come capitava di vedere ancora non molti anni fa nei paesi dell’interno.
Ecco che arrivano altre figure scure, questa volta spaventose. Coperti di lunghe pelli nere e con una maschera anch’essa nera dai tratti rozzi, sono i Mamutones, che spaventano con il rumore dei grossi sonagli che portano sulla schiena. Gli Issohadores dalle giubbe rosse sfilano con loro.
Altre maschere del carnevale, i Boes con le loro lunghe corna e i Merdules, irrompono gettandosi al suolo e mimando la lotta fra l’uomo e gli animali.
Arrivano le traccas, i carri addobbati, precedendo cavalieri e amazzoni che chiudono il corteo della Cavalcata Sarda.
Si ritroveranno nel pomeriggio all’ippodromo per ardite gare di abilità tra cavalieri.
I canti e le danze chiuderanno alla sera la “festa della bellezza” sarda.
Arrivederci al prossimo anno alla Cavalcata Sarda!
Arrivare a Sassari
Per chi fosse già in Sardegna, Sassari è raggiungibile anche con il treno delle Ferrovie Italiane.
Corse da Cagliari, alcune dirette altre con cambio a Macomer.
La Cavalcata Sarda vista comodamente
Per assistere alla lunga sfilata è consigliabile acquistare per tempo dei biglietti per le tribune.
Rivolgersi all’agenzia turistica Le Ragazze Terribili
Vi faranno trovare il biglietto al vostro arrivo.
Mangiare cibi tipici sardi?
La sera precedente la Cavalcata Sarda in piazza Castello sono presenti stand di cibo tipico sardo.
Avete bisogno di altre informazioni su Sassari e la Cavalcata Sarda ?
Particolarmente gentili e disponibili all’ufficio del turismo del comune di Sassari.
Un grazie particolare per le informazioni sulla Cavalcata Sarda alla dott.ssa Maria Vittoria Manca del Comune di Sassari.
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