Potete vedere le tappe di questo itinerario qui
Appare su uno sperone di roccia, quasi immerso nel mare. E’ il castello di Duino visto dalla romantica passeggiata del Sentiero Rilke, che costeggiando il golfo di Trieste ci avvicina passo dopo passo a questa antica dimora signorile.
Il castello di Duino, infatti, è ancora abitato dai proprietari, il principe di Torre Tasso (von Thurn und Taxis) e la sua famiglia.
Per arrivare al castello, ultima tappa del nostro vagabondaggio “Da Cividale a Trieste, un assaggio di Friuli“, abbiamo scelto di percorrere il Sentiero Rilke che da Sistiana porta a Duino. Una scelta felice. Il sentiero si snoda a picco sul mare lungo la riserva naturale delle Falesie di Duino offrendo scorci incantevoli sulla costa e sui due castelli. Due, perché davanti all’attuale castello, che ha origini molto antiche, ci sono i resti di un altro ancora più antico, la “dama bianca”, aggrappato tenacemente alla roccia con i suoi ruderi bianchi di fronte all’azzurro del mare.
Varcato il portone di ingresso del castello, ci accoglie un romantico giardino che anticipa la vista del mare. La fontana gorgoglia tranquilla tra il profumo dei fiori e delle piante. Su una panchina in ombra ci godiamo questo magnifico momento di pace, mentre dal castello giunge una musica molto dolce.
Lungo un sentiero profuso di fiori, tra statue che intervallano l’azzurro del mare,
entriamo nella sala dove un sestetto d’archi sta provando.
Attraversiamo il piccolo cortile con l’antica torre,
per uscire poi sulle terrazze. Forse fu guardando tanta bellezza che Rainer Maria Rilke pensò: “Hiersein ist herrlich / essere qui è magnifico” (Elegie Duinesi, VII Elegia).
Visitare il castello è percorrere un piccolo ma prezioso itinerario nella storia e nella cultura europea. Nelle sue sale sono conservate le testimonianze di una grandissima passione familiare per la cultura e l’arte. Qui si sono dati appuntamento scienziati, letterati ed artisti che hanno trovato ospitalità ed ispirazione.
Ci aggiriamo per le stanze e ci sembra di vedere discutere nei salotti o attorno alla elegante tavola imbandita Johann Strauss e Franz Liszt, Mark Twain, Gabriele D’Annunzio e Rainer Maria Rilke, che guardando lo spettacolo del mare dalle terrazze del castello trovò l’ispirazione per le sue Elegie Duinesi.
Di sala in sala percorriamo luoghi che riportano a una vita familiare ricca di cultura e di interessi artistici: corridoi dedicati a collezioni di strumenti musicali,
la biblioteca accogliente tappezzata di libri
dove non poteva mancare, in giusto risalto, la Erste Elegie, la prima delle Elegie Duinesi che Rainer Maria Rilke iniziò e completò (insieme alla seconda) mentre era ospite del castello di Duino nel 1912.
Difficile leggere il testo, manoscritto. Mi affido alla traduzione di Michele Ranchetti (Elegie Duinesi, 2006, Feltrinelli ) per leggere il suo incipit:
« Wer, wenn ich schriee, hörte mich denn aus der Engel Ordnungen? und gesetzt selbst, es nähme einer mich plötzlich ans Herz: ich verginge von seinem stärkeren Dasein. » |
« Chi se io gridassi mi udirebbe mai dalle schiere degli angeli? ed anche se uno di loro al cuore mi prendesse, io verrei meno per la sua più forte presenza. » |
Un grido esistenziale che è difficile accogliere nella serena bellezza del castello e del suo giardino, dove ritorniamo per godere ancora del sole caldo e del fruscio dell’acqua nella vasca della fontana. Non ci allontaniamo neppure per pranzare. Può bastare un panino alla caffetteria del castello, pur di rimanere immersi tra i fiori a godere di tanta pace.
Una curiosità
Dal parco si può arrivare al bunker costruito durante la seconda guerra mondiale nella roccia a picco sul mare. Nei 400 metri quadrati della grande sala scavata a 18 mt. di profondità, sono esposti cimeli d’epoca.
Per visitare il castello di Duino
Via Castello di Duino, 32 – Duino Aurisina (Trieste)
Tel. 040 208120
Per informazioni sulle visite: visite@castellodiduino.it
per altre informazioni: info@castellodiduino.it
Orari visite
Seguici su Facebook e su Instagram
Cercando vagabondiinitalia.it troverai altre foto dei nostri “vagabondaggi”.