Al Passo della Rossa

da | Ott 24, 2016

Testo e foto di Alberto Fornasier

 

Durante una breve vacanza a Crampiolo (Crampiolo, il nostro “paradiso” in montagna), abbiamo deciso con Laura di salire al Passo della Rossa. Sei ore tra andata e ritorno. Non molto. Ma quello che non sapevamo prima di avviarci è che si tratta di un’escursione valutata EEA (Escursionisti Esperti Attrezzata) !

mappa passo Rossa

Nella foto si può vedere il percorso. Si parte da Crampiolo lungo il sentiero H00 che scende all’Alpe Devero fino a Cantone, dove si prende l’H15 e lo si segue fino al Passo della Rossa.

Presa la decisione, di buon mattino siamo partiti lungo il sentiero che parte proprio all’uscita di Crampiolo, vicino al rifugio Fizzi.

crampiolo

Nella foto, si vede un uomo che segue il sentiero per l’Alpe Devero, mentre il nostro è quello che costeggia il recinto, proseguendo verso le montagne. Il paesaggio era veramente delizioso.

Dopo un po’ abbiamo preso una deviazione, che si è inoltrata in un boschetto ed ha cominciato a salire fino a raggiungere l’H15. Da quel punto la salita si è fatta più decisa e l’avere di fianco un ruscelletto che saltellava allegramente alleviava un po’ la fatica.

Passo Rossa

Dopo una mezzoretta siamo arrivati qui.

5 b

L’albero a sinistra nella foto è stato forse il primo a farci dono di un po’ d’ombra, in una salita non proprio agevole, costante e sotto un sole che cominciava a “picchiare in testa”. Unica consolazione il bel paesaggio con vista sull’Alpe Devero, che da solo ci dava un po’ di energia.

Questo è l’inizio dei Piani della Rossa, dove ci può fermare un po’ a riprendere fiato. O anche un bel po’, come facevano altri che, stendendo tappetini da spiaggia e distendendosi come lucertole, passavano lì l’intera giornata.

Noi, per chissà quale istinto masochista, abbiamo invece proseguito per l’ultimo tratto, ovviamente il più impegnativo.

Al principio il sentiero sale fiancheggiato da un prato, ma poi diventa predominante un paesaggio più roccioso. La pendenza è sempre costante e non ci sono molti punti dove riposarsi. Non è mai veramente pericoloso, però un po’ d’attenzione a dove mettere i piedi è sempre meglio averla. Dopo un’altra mezz’ora buona di salita si arriva ai piedi dell’ultimo tratto, dove abbiamo capito il significato della dicitura “attrezzata” nella descrizione del percorso.

passo rossa

Lì infatti ci aspettava una scaletta di ferro, in realtà per niente difficile perché su “parete appoggiata” e anche molto corta. Poco più avanti, ancora un passaggio delicato con una catena ed infine un ultimo tratto breve tra due pareti di roccia, dove ci si doveva proprio arrampicare con le mani. Io mi sono proprio divertito e anche Laura, anche se meno abituata a questo tipo di percorso.

Da lì all’inizio del Passo della Rossa il percorso è stato veramente breve e quando abbiamo visto la bandierina italiana che segnava il confine con la Svizzera un po’ ci siamo commossi. Più che altro perché voleva dire che la scarpinata era finita!

passo rossa

Intorno era tutto sassi e per proseguire lungo il sentiero bisognava saltare da uno all’altro. Sarebbe stato anche piacevole farlo, ma era ormai l’una e mezza e il caldo era diventato veramente opprimente. Dopo un breve tentativo di proseguire, abbiamo deciso di tornare indietro.

passo rossa

I pareri sono discordanti ma in realtà sembrerebbe che il vero Passo della Rossa fosse più avanti, alla fine di quella impietosa spianata di rocce dalle atmosfere da pianeta Marte. Da quel punto, come si può vedere sulla mappa iniziale, si valica il confine con la Svizzera con vista su due laghetti e poi, volendo, si può ritornare lungo un percorso diverso, per il Passo di Crampiolo. Si prosegue scendendo lungo il sentiero H17 attraverso la Valdeserta, il cui nome è in sintonia con l’interminabile distesa di rocce su cui saltare come uno stambecco, per arrivare a valle proprio a metà del lago Devero, sopra Crampiolo. Teoricamente, un giro di 7 ore. La prossima volta, forse. Quel giorno, ci siamo goduti il bel paesaggio che si aveva della valle sottostante e poi … ritorno!

Ritornati ai Piani della Rossa e superate le varie postazioni degli amanti dell’abbronzatura, abbiamo trovato un bell’alberello, alla cui ombra ci siamo rifocillati e concessi una meritata pennichella!

piani rossa
 

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