Uno degli interessi principali del mio viaggio in Sardegna era visitare i siti archeologici che testimoniavano il passaggio e lo stanziamento sulle coste dell’isola delle popolazioni che in epoche anche molto lontane solcavano il Mediterraneo con i loro commerci e il loro desiderio di conquista.
Non potevo quindi iniziarlo senza visitare a Cagliari la mostra Le Civiltà e il Mediterraneo a Palazzo di Città, nel cuore dell’antico rione di Castello.
Proprio di fianco alla Cattedrale che in sette secoli di storia ha raccolto la memoria della città, presentandosi come un insieme di stili diversi, unificati nella bella facciata che si richiama al romanico pisano.
Sono quindi salita a Castello, fermandomi lungo il tragitto ad ammirare l’antica chiesa di S. Agostino.
Un luogo emozionante con la sua eleganza opulenta e decaduta. I suoi altari dal gusto spagnolo, ricchi di dorature e marmi intarsiati hanno subito il degrado di una chiesa sconsacrata.
Le impalcature polverose per i lavori di restauro aumentano, paradossalmente, il senso di triste decadenza.
Quando arrivo alla mostra ne resto letteralmente affascinata. Spettacolare per interesse e bellezza dei reperti e dell’allestimento.
Le Civiltà e il Mediterraneo: una mostra che è un viaggio
Il viaggio è quello di popoli ed oggetti che da ogni parte del Mediterraneo (ma anche dalle lontane terre del Caucaso) sono approdati in Sardegna agli inizi della nostra storia.
Oltre 550 reperti mostrano l’intreccio di relazioni che legavano la Sardegna nuragica ai processi di nascita ed evoluzione delle civiltà più antiche che sorsero lungo le coste del Mediterraneo.
Indiscussa la bellezza ed importanza degli oggetti, provenienti non solo dalle collezioni museali sarde e napoletane ma anche da Tunisi, Salonicco, Berlino e dall’Ermitage di San Pietroburgo.
Dieci sale conducono dalle Origini (il primo vero popolamento della Sardegna neolitica nel VI millennio a.C.) alle Rotte del Bronzo (dall’area baltica alle coste del Mediterraneo) e all’Età del Ferro, con l’emergere di nuove egemonie.
Scambi di merci e di idee che favorirono il diffondersi di tratti culturali omogenei fino alle terre dell’Asia sud-occidentale e dell’Asia Minore.
Emozionante allestimento
Alle pareti grandi triangoli spigolosi, diversi per colore in ognuna delle dieci sale, a richiamare le onde del mare e l’asperità delle montagne costiere e, metaforicamente, la difficoltà degli incontri tra culture diverse che nel Mediterraneo si sono avvicinate, scontrate e fuse in una rottura talvolta dolorosa con il passato.
Il mare è l’elemento essenziale di questo processo e al mare e al viaggio si è ispirato Angelo Ficus, il progettista dell’allestimento, che ha voluto un sottofondo leggero ed emozionante di onde marine, riflesse su grandi video.
Gli oggetti sono “imbarcati” su supporti lineari che richiamano la forma di una nave e i visitatori sono invitati a sfogliare libri di poesia, riflettendo su versi che parlano di viaggi per mare, mentre alle pareti i versi del poeta Konstantinos Kavafis esortano:
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
[…]
Devi augurarti che la strada sia lunga
quando nei porti (finalmente e con che gioia)
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
(Itaca, K.Kavafis)
Info sulla mostra Le Civiltà e il Mediterraneo
La mostra potrà essere visitata fino al 16 giugno 2019.
La sede principale è a Palazzo di Città
Piazza Palazzo, 6 – Cagliari
tel. 070 677 6482 museicivicicagliari.it
Altri reperti si possono visitare al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari
Piazza Arsenale, 1
tel. 070 655 911 museoarcheocagliari.beniculturali.it
Sito della mostra https://mostracagliarimediterraneo.it
Seguici su Facebook e su Instagram , troverai altre foto dei nostri “viaggi lenti per gustare l’Italia”.