L’ex abbazia de La Cervara con il suo giardino pensile è uno dei luoghi magici della Liguria.
Un po’ nascosto per chi va da Santa Margherita a Portofino. Su un rilievo boscoso che domina la strada e che la nasconde agli occhi di chi cammina estasiandosi davanti a uno dei più belli tra i paesaggi della riviera di Levante.
Io quella strada l’ho fatta a piedi decine di volte. Quel tratto di costa è uno dei ricordi più belli della mia infanzia e giovinezza e la passeggiata fino a Portofino, passando proprio sotto La Cervara, era una tradizione che si ripeteva ogni anno.
Ma La Cervara non l’avevo mai vista. Non avevo mai fatto caso a quella stradina che, vicino a una curva nei pressi di Paraggi, sale fino al suo ingresso. Complice di questa disattenzione il panorama meraviglioso che si gode dalla strada. Gli occhi incollati sul mare e sui profili della costa, come potevo accorgermi di una stradina anonima, seminascosta nel verde?
Così, quando con Giordano abbiamo deciso di visitare La Cervara e l’abbiamo localizzata sulla mappa, sono rimasta sbalordita. Ma come? Proprio lì, dove sono passata tante volte?
Da Santa Margherita, per questione di orari di visita da rispettare, abbiamo preso l’autobus (la passeggiata a piedi ci sarebbe piaciuta molto di più, naturalmente!) e siamo scesi proprio vicinissimo alla stradina che ci ha portati al portale d’ingresso, fiancheggiato dalla torre saracena, dell’ex abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino.
Furono i monaci benedettini nell’estate del 1361 a iniziare i lavori del monastero, che raggiunse il suo massimo splendore nel Quattro-Cinquecento. Qui soggiornarono Francesco Petrarca, Santa Caterina da Siena, tre papi e Giovanni d’Austria, il condottiero che sconfisse i Turchi a Lepanto nel 1574.
Anche Francesco I re di Francia fu ospite, assolutamente involontario, a La Cervara. Sconfitto a Pavia nel 1525 da Carlo V di Spagna, fu imprigionato nella torre costruita per avvistare i pirati saraceni. Chissà se la splendida vista del Golfo del Tigullio avrà addolcito la sua prigionia!
Passata di proprietà in proprietà e dichiarata Monumento Nazionale nel 1912, La Cervara è stata restaurata a fine degli anni Novanta e ha ripreso nuova vita.
Siamo entrati nei suoi interni, visto saloni e gallerie, dato un’occhiata alla chiesa. Dalla cripta, la sala capitolare e il chiostro del ‘500 siamo passati alle terrazze e al belvedere.
In questo splendido giardino storico , l‘unico “all’italiana” affacciato sul mare (la salsedine rovina le piante) abbiamo ammirato gli accurati disegni delle siepi di bosso ed esemplari botanici di ogni parte del mondo: l’Agave americana e la palma cinese, i pini d’Aleppo e l’albero del pepe rosa.
A seconda delle stagioni a dare vivaci tocchi di colore ci saranno i fiori della bougainvillea, delle camelie e delle allegre Sterilitzie.
Se si riesce a staccare gli occhi dal meraviglioso contesto offerto dal giardino e dal panorama circostante, un po’ discosto si possono vedere le piante di capperi, i pini da pinoli, gli agrumi. Senza dimenticare che ci troviamo in quello che era il giardino di una abbazia, dove si coltivava, e si continua a coltivare, un piccolo giardino di piante aromatiche ed officinali, perpetuando la tradizione monastica.
Ma quello che ci ha davvero riempito di meraviglia è stato l’eccezionale ricupero di un grandioso glicine che è ritornato, dopo secoli, a coprire un terrazzo, parte del meraviglioso giardino pensile.
Abbandonato e con i rami grossi e legnosi ormai a terra, il glicine è stato lentissimamente risollevato con un impressionante e paziente lavoro ed ora la sua magnifica fioritura primaverile è un’attrazione de La Cervara, che ogni anno richiama numerosi visitatori.
Dal terrazzo sul mare la vista non ha confini. Sembra di essere sospesi tra il Golfo del Tigullio e il promontorio di Portofino. Davanti, solo azzurro. Azzurro del mare e del cielo. Dietro, i colori e i profumi del giardino. E l’enorme, meraviglioso glicine, che chiama a sostare all’ombra sotto la sua chioma, per riposare gli occhi inondati di luce e di bellezza.
Perché “Cervara”?
Dal dialettale “Servea” o dal latino Sylvaria diventa Cervara: un luogo selvaggio e boscoso, com’era nel Medio Evo. Ma vi è anche chi sostiene che il toponimo sia legato alla moltitudine di cervi (Cervaria) della zona.
La Cervara oggi
Sede di eventi ed iniziative culturali, La Cervara offre anche ospitalità agli ospiti degli eventi in poche ma raffinatissime stanze nel corpo principale dell’Abbazia e nell’antica Torre Saracena, con mobili d’antiquariato e decorazioni d’epoca.
Img: www.cervara.it
Come puoi arrivare a La Cervara
Da Santa Margherita si prende l’autobus n. 82 verso Portofino. Fermata La Cervara, proprio di fronte al breve tratto di strada che sale all’Abbazia. Controlla gli orari su www.atpesercizio.it
Quando e come visitare La Cervara
L’Abbazia si può visitare da marzo a ottobre la prima e la terza domenica del mese, oppure su prenotazione per gruppi di almeno 30 persone.
Abbazia di San Girolamo al Monte di Portofino
Lungomare Rossetti – via Cervara,10
16038 Santa Margherita Ligure (Genova)
tel +39 0185 293 139
per info e prenotazioni 800.65.21.10
www.cervara.it
abbazia@cervara.it
Visite guidate
numero verde 800.65.21.10
visite@cervara.it
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