Un’immersione sensoriale potente nell’arte di Klimt.
Nell’oscurità della sala si viene rapiti in una esperienza totale, un mescolamento, una fusione percettiva di musica, colori e forme in lento, sinuoso movimento che, come un colore liquido, scendono dalle pareti, “colando” e danzando sul pavimento, abbattendo i limiti e i confini tra orizzontale e verticale.
Klimt viene accompagnato, interpretato, esaltato da Mahler, Beethoven, Mozart fino alla potenza dei Carmina Burana, le cui note avvolgono le rosse lingue di fuoco che guizzano intorno a una enigmatica, potente ed inquietante figura drappeggiata di rosso, con un serpente arrotolato attorno a un braccio.
Uno spettacolo meraviglioso, che incanta. Le esili, elegantissime e raffinate figure femminili, al pari di divinità esotiche, a volte si trasformano in forme grottesche e sgraziate. Ma solo a volte.
Sono le sinuose figure dell’alta borghesia viennese, avvolte in morbidi abiti ispirati alla moda orientaleggiante del tempo ad essere le (quasi) uniche protagoniste del padre della Secessione Viennese.
Mentre sugli schermi appaiono segmenti di dettagli di vesti eleganti e di gioielli sontuosi, come non pensare all’eleganza ricercata delle protagoniste dell’alta società parigina ammirata e descritta negli stessi anni da Proust nella sua indimenticabile A la recherche du temps perdu?
Non può mancare il famoso Bacio, che in questa esperienza totale acquista un’emozione particolare.
Incantevole l’incipit di Klimt Experience, quando una miriade di note ondeggia aggraziata nel buio e tra loro si insinuano lentamente piccoli pesci e macchie colorate che sembrano esplodere per lasciare spazio a linee che tracciano abbozzi di figure, le completano, le riempiono dando vita alla pittura,
per terminare con un fluttuare delicato di figure che sembrano danzare nell’acqua.
La Secessione Viennese propugnava il concetto wagneriano di opera d’arte totale, senza distinzione tra architettura, scultura, pittura e design e Klimt volle “far vedere la musica”, dipingendo un lungo fregio murale ispirato alla Nona Sinfonia di Beethoven.
Klimt Experience ha raccolto l’eredità di questa rivoluzionaria concezione dell’arte, immergendo letteralmente lo spettatore nell’opera d’arte grazie al coinvolgimento sensoriale della forma, del colore, del movimento e della musica.
Se l’artista non è solo colui che dipinge, ma chiunque abbia la voglia di essere coinvolto nell’opera d’arte, come proclamava Klimt, ne siamo usciti tutti un po’ più artisti.
Klimt Experience
Mostra multimediale al Mudec (Museo delle culture) di Milano fino al 7 gennaio 2018
via Tortona, 56 – Milano
Orari (la biglietteria chiude un’ora prima)
lunedì 14.30-19.30
martedì / mercoledì/venerdì / domenica 09.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30
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