Ritorniamo a Levanto alla fine della breve ma bellissima vacanza di inizio marzo a La Francesca e a Framura. Famosa per la sua lunga spiaggia (a Levanto, è stata conferita la Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge nel 2016), Levanto offre anche scorci suggestivi che richiamano il suo passato di importante porto assoggettato in epoca medioevale alla signoria dei Malaspina e dei Da Passano (signori anche di Framura), prima di entrare nell’orbita politica della Repubblica di Genova.
L’appuntamento con Silvia, una vita da viaggiatrice e manager turistica, che ci farà da guida alle bellezze medioevali della sua città, è in piazza Cavour, davanti all’ex convento delle Clarisse, ora municipio di Levanto. Fu finanziato, insieme ad altri conventi, dai potenti Da Passano per dimostrare la ricchezza della casata offrendo ospitalità ai poveri ed ai viandanti. Silvia ci racconta che il convento non fu più terminato a causa del naufragio nel 1688 di un galeone colmo di mercanzie dei Da Passano, che provocò un tracollo finanziario della famiglia.
Svoltiamo nelle viuzze del centro storico per fermarci alla chiesa di San Rocco, la cappella del convento. Per non essere viste dagli altri fedeli, le suore di clausura potevano assistere alle funzioni attraverso una grata nella parete sopra l’altare maggiore, sul quale campeggia San Rocco in un tripudio barocco di colonne tortili e di angeli, spettacolari nel bel trompe-l’oeil.
Prima di uscire la nostra attenzione è attirata da un grande crocefisso ligneo processionale del ‘700, con enormi decorazioni al termine delle braccia.
Del quartiere mercantile restano purtroppo solo alcune tracce. In via Guani al n. 5 vediamo le arcate murate di una casa-magazzino, che conserva sul muro i segni lasciati dagli anelli dove venivano legati gli animali.
Dall’altro lato della strada, all’incrocio di via Garibaldi con via Vinzoni, ci aspetta una sorpresa! Vediamo dei ritratti tracciati sul muro. Forse gli avventori di una locanda disegnati, chissà perché, da un ignoto artista che non immaginava che secoli dopo la sua morte avrebbe avuto il grande onore di venire tutelato addirittura dall’Unesco !
In una atmosfera “di campagna”, attraverso stradine costeggiate da muri saliamo alla chiesa di Nostra Signora della Costa, dal bel fregio in marmo bianco con San Giorgio e il Drago e le armi dei Da Passano.
Vicinissimo, il piccolo oratorio di San Giacomo, sede della più antica confraternita di flagellanti, raffigurati ai piedi della croce nel sovrapporta di marmo. Patrono dei marinai e dei mercanti, San Giacomo occupa da sempre un posto speciale nella devozione dei levantesi.
C’è una grande tranquillità lungo le mura. Sembra di essere lontanissimi dall’animazione (ancora limitata) del lungomare, quasi fuori del tempo.
Ritorniamo verso il centro di Levanto, diretti alla Darsena, come è conosciuta la piazza davanti alla Loggia comunale del XIII secolo, passando davanti a ciò che resta delle case dei Da Passano: colonne, stemmi, resti di muri e portali.
Anticamente la loggia (designata dall’Unesco come “monumento messaggero di una cultura di pace”) si apriva direttamente sul porto, lasciato poi decadere e interrato nei secoli.
Non può mancare una visita alla bella chiesa di Sant’Andrea dalla facciata a fasce di marmo bianco e serpentino, la pietra locale, e al castello, con la torre possente che domina la baia. Ogni castello ha le sue leggende e quello di Levanto non fa eccezione. Si dice, infatti, che dalle sue fondamenta un tempo partissero due passaggi, ormai interratti, che conducevano alla spiaggia e alla chiesa dell’Annunziata, attraversando tutto il borgo. Chissà se gli attuali proprietari hanno cercato (e ritrovato) questi antichi passaggi segreti!
Scendendo verso la spiaggia, intravediamo la villa Agnelli con i suoi grandi giardini a picco sul mare.
La visita della Levanto medioevale è terminata, ma l’ospitalità ligure prevede l’offerta di uno spuntino al camping Acqua Dolce di Elisa Bagnasco, a soli 200 metri dal mare, a ridosso del promontorio del Mesco, che separa Levanto dalle Cinque Terre.
E’ una bellissima sorpresa trovare una struttura altamente compatibile con l’ambiente: risparmio energetico, sistemi di isolamento termico, prodotti per la pulizia biologici al 100%, nessun tipo di diserbanti e/o concime chimico per la coltivazione degli ulivi e dei vigneti nei quali è immerso.
Presidio Slow Food, qui ci viene offerto il vino prodotto dall’azienda di famiglia (venduto anche nell’enoteca del camping), accompagnato da focacce e leggerissimi biscotti, friabili e gustosissimi anche senza burro, dell’antica Pasticceria Bianchi.
Immaginate cosa vuol dire “piantare le tende” fra gli ulivi e verso sera, al tramonto, passeggiare tra le viti pregustando il buon vino che berrete a cena al ristorante del camping?
Grazie Silvia e grazie Elisa! Con voi abbiamo concluso in bellezza il nostro breve tour primaverile a La Francesca, Framura e Levanto. Non dimenticheremo i paesaggi stupendi e la cordialità e l’ospitalità con cui ci avete accolti in questi tre giorni!
Curiosità
Lo sapevate che molte case medioevali avevano una doppia entrata? Una era cieca, con scale che terminavano davanti a un muro. Per ingannare gli assalitori !
E sapevate perché in Liguria è così diffusa la buonissima focaccia? Perché per via dell’aria salmastra il pane diventa subito duro, mentre la focaccia, intrisa di olio e sale, si mantiene più morbida.
E i gattafin? Sono buonissimi ravioli ripieni di erbe un tempo raccolte alla Gatta, uno scoglio della vicina Monterosso (nientemeno!). Ma non illudetevi. Se trovati i gattafin sul menu, ora sono ripieni di bietole. Ma sono buonissimi ugualmente!
E la Via della Compera? No, non c’erano negozi per fare shopping. C’era invece il Banco di San Giorgio, dove si pagavano i dazi sulle merci per ripagare i debiti di Levanto con la Repubblica di Genova.
A proposito di soldi, sapete perché su alcune case antiche (v. via Garibaldi) sono dipinte delle finestre su muri ciechi? Per non aprire finestre vere ed avere la stessa estetica. La Repubblica di Genova, da cui dipendeva Levanto, aveva inventato una tassa anche sulle finestre ! E allora i liguri le finestre non le aprivano. Le dipingevano.
Vuoi visitare Levanto? Prendi nota di questi indirizzi
Camping Acqua Dolce
Via Guido Semenza 5 – 19015 Levanto (SP) tel. (+39) 0187-808.465
info@campingacquadolce.com
Pasticceria Bianchi
Via Matteo Vinzoni 33, 19015 Levanto, tel.+39 0187 80818
www.facebook.com/pasticceriabianchi
Seguici su Facebook e su Instagram
cercando vagabondiinitalia.it troverai altre foto dei nostri “vagabondaggi”.