“Venite a una visita guidata a Sant’Eustorgio e al Museo Diocesano?”.
La telefonata di un’amica ci lascia un po’ perplessi. Sant’Eustorgio? Bellissima chiesa, ma perché rivederla con una visita guidata? La conosciamo davvero bene. E il museo? Rivisto da poco, quindi…
“E’ un’occasione speciale – continua Laura, la nostra amica – fanno da guida degli ospiti di viale Ortles”.
Ah beh! in questo caso, la proposta diventa sicuramente interessante. Per i milanesi “viale Ortles”, senza aggiungere altro, significa “dormitorio pubblico”, di viale Ortles per l’appunto.
Davanti all’ingresso vediamo un gruppetto di persone, Laura ci fa cenno con la mano ma… di senza tetto neppure l’ombra.
Aldo, un gentile signore elegante inizia a spiegarci il percorso e ci conta per comperare i biglietti di ingresso. E la visita guidata? Solo 2 euro! Andranno a sostegno dei Gatti Spiazzati, come hanno scelto di chiamarsi i senza tetto che hanno deciso di far conoscere Milano “da un altro punto di vista”, quello di chi la percorre ogni giorno, ascoltandone storie e ricordi.
Poi ci presenta Marco, che ci farà da guida. Io continuo a guardarmi intorno, un po’ delusa. Forse gli ospiti di “viale Ortles” sono in ritardo e per non farci perdere tempo ci fanno iniziare la visita loro due.
Passando dai chiostri della basilica, Marco ci fa notare che sul campanile non c’è una croce ma una stella a otto punte.
È un riferimento alla devozione ai Re Magi, le cui reliquie, dice la leggenda, erano custodite proprio in Sant’Eustorgio, prima che Federico Barbarossa le trafugasse portandole a Colonia. Ora nella basilica una preziosa urna sopra l’altare dei Magi custodisce frammenti di quelle “reliquie”, concessi nel 1906 dal vescovo di Colonia al vescovo di Milano.
Ci incantiamo davanti a un bellissimo sarcofago “tardo romano, ma già cristiano” sottolinea Marco, che ci indica con competenza un particolare importante nella raffigurazione del Cristo: indossa una toga romana e consegna a San Pietro un papiro, come un imperatore con un suo funzionario, secondo il diritto romano.
Continua descrivendoci con passione oggetti legati alla storia e alla tradizione, come lo staffile attribuito ad Ambrogio (pare che le sue omelie “lasciassero il segno”), e ci racconta il passaggio della basilica, nel XIII secolo, dal clero regolare ai domenicani, che ne fecero il centro dell’Inquisizione. Il suo linguaggio denota una solida cultura.
Mentre ci avviamo alle sale dove è momentaneamente esposta la Natività del Perugino, Aldo scioglie l’enigma: i Gatti Spiazzati ci stanno già facendo da guide! Sì, l’elegante signore, un ingegnere che ha attraversato un periodo di crisi e Marco, così istruito e con tanta passione per l’arte, sono (o sono stati) ospiti di “viale Ortles”!
Mentre continua la visita alla stupenda Cappella Portinari dove Marco, sempre ricco di aneddoti e curiosità, ci fa notare in una lunetta una “Madonna con le corna” (in realtà una raffigurazione del diavolo!) per poi guidarci al cimitero paleocristiano, spiegandoci la differenza tra i diversi stili di tombe (“alla cappuccina”, le più antiche, e “a cassa”), continuiamo la nostra chiaccherata con Aldo.
Dobbiamo ammetterlo. Anche noi, pur sapendo come molte persone si siano trovate in gravi difficoltà durante questa pesante crisi economica, magari aggravata da drammatiche vicende personali, non abbiamo saputo liberarci dai pregiudizi. Per noi, gli ospiti di “viale Ortles” hanno continuato ad essere i senza tetto che vediamo dormire sulle panchine o sotto i portici. Persone senza risorse economiche ma, soprattutto, senza risorse culturali e senza una vita lavorativa e professionale.
Parlare con Aldo, ascoltare la sua esperienza nell’attraversare una grave difficoltà e poi volere reinventarsi una vita (e, come lui, Marco e altri Gatti Spiazzati) ci ha fatto apprezzare ancora di più questa iniziativa.
Nata nel centro diurno La Piazzetta della Caritas Ambrosiana e gestita dalla cooperativa Farsi Prossimo, riunisce persone che hanno deciso di rimettersi in gioco, di “mostrarsi”. Guidando le persone in itinerari più o meno noti di una città che sono abituati a percorrere “da invisibili”, riacquistano autostima e ritornano protagonisti nelle relazioni con gli altri.
Fare le guide è un lavoro che richiede impegno e costanza nell’apprendere quello che non si conosce e nell’imparare a comunicarlo. Un lavoro da svolgere con professionalità e serietà, come ci ha dimostrato il bravissimo Marco (magari tutte le guide fossero competenti ed appassionate come lui!).
Ma perché “Gatti Spiazzati”? “Spiazzati” è come amano definirsi, con un gioco di parole, i frequentatori de La Piazzetta, e “Gatti”? Leggiamo la presentazione della piccola guida “I gatti di Milano non toccano terra. Nove itinerari narrati dal popolo della notte”.
Eh sì, hanno anche scritto una particolarissima guida di Milano. Imperdibile!
“I protagonisti di questo testo, i senza dimora che frequentano il Centro Diurno La Piazzetta, come gatti sanno muoversi in modo silenzioso, guardingo. Conoscono la città e i luoghi, anche quelli più nascosti, e spesso, come gatti preferiscono la notte. Sanno nascondersi e apparire, dove non te l’aspetti, sanno osservare e raccontare storie, quelle che non tutti conoscono”.
Sicuramente faremo ancora con piacere “camminate con guide che esprimono la coralità di un gruppo alla ricerca della città solidale, dei quartieri oltre al centro storico, con soste-panchina per riposare, confrontarsi e riflettere su nuovi progetti che trasformeranno la città. Camminare per stare insieme, condividere e guardare in alto!”.
Volete unirvi a noi e ai Gatti Spiazzati nelle prossime uscite? Facile! Seguite la pagina Facebook: @gattispiazzati
E se li volete conoscere meglio, ecco dove e come trovarli (e dove comperare l’imperdibile guida):
Gatti Spiazzati aps
Associazione culturale di Promozione Sociale senza fini di lucro
c/o La Piazzetta, viale Famagosta, 2 Milano
info.spiazzati@gmail.com
tel. 338.5498695
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