Ritorno dalle vacanze e ancora tanta voglia di muoversi?
Noi non per nulla siamo vagabondi e non ci piace rimanere fermi. Così, appena rientrati dalla Val Badia, ci siamo domandati che fare per “movimentare” un po’ queste giornate, prima di metterci a programmare nuovi viaggi lenti in Italia.
Milano non è più una città “solo d’affari” (ma noi non siamo convinti che lo sia mai stata veramente, per noi è sempre stata bellissima e interessante!).
Le proposte culturali non si contano e sono sorti nuovi poli artistici di alto livello (conosci l’ Hangar Bicocca? Ė uno spazio veramente molto coinvolgente).
Così abbiamo deciso di passare un pomeriggio alla Fondazione Prada.
Una decisione che ci ha regalato ore veramente emozionanti.
Una sosta al Bar Luce e poi…
Prima di iniziare la visita era d’obbligo una pausa al Bar Luce.
Progettato dal regista Wes Anderson, vuole ricreare ”l’atmosfera di un tipico caffè della vecchia Milano”.
Forse non siamo abbastanza anziani per ricordare i “caffè della vecchia Milano”, quindi non ne abbiamo riconosciuto l’atmosfera, però… l’abbiamo trovato bellissimo!
Un posto dove fermarsi con piacere, bere o mangiare qualcosa in modo informale, provando la sensazione di sentirsi bene, a proprio agio, in un ambiente rilassante ed esteticamente molto gradevole.
…visita alla Fondazione Prada!
Questa sensazione ci ha accompagnato durante tutta la visita alla Fondazione Prada, in ognuno degli ambienti espositivi ricavati da vecchi edifici industriali rinati a nuova vita e nella moderna Torre, che ospita alcune esposizioni permanenti.
Di sicuro la Torre è uno degli elementi più riconoscibili della Fondazione Prada, con i suoi 60 metri di altezza biancore del cemento e la sua forma dinamica.
Da lassù, ci siamo fermati più volte per guardare Milano, una vista che cambiava scendendo di piano in piano.
Anche la Torre cambia mutando l’angolo di osservazione. E’ come se fosse l’emblema della Fondazione Prada, della sua progettazione culturale. Quasi una sfida alla staticità.
E come se non bastasse, anche l’interno stimola continuamente la percezione, cambiando ad ognuno dei nove piani la pianta, l’altezza e l’orientamento dello spazio.
Scenografico anche l’ accesso alla Torre, tra pareti a specchio che rifrangono l’immagine duplicandola come in un gigantesco caleidoscopio. Un gioco di continui riflessi che spezzano le figure, moltiplicandole.
Al suo interno è ospitato il progetto “Atlas”, che riunisce opere della Collezione Prada in una successione di spazi che accolgono assoli o confronti, creati per assonanza o contrasto.
Sempre provocatoria, stimolante, destabilizzante.
Come il gigantesco mazzo di tulipani dai colori inverosimili, che riflettono i visitatori aumentando il senso dello spazio in cui si è immersi.
Alla Cisterna, uno degli edifici ricuperati, un enorme pendolo continua incessante la sua corsa mentre, poco oltre, ci immergeremo nell’oscurità di una grotta ricreata in 3D.
Centinaia di cartoline, libri, guide, dépliants testimoniamo il processo di nascita dell’ispirazione dell’artista nella creazione della sua opera: la ricostruzione di un luogo reale, una grotta dell’isola di Maiorca, che ritorna ad essere soggetto antico e mitologico.
La Hounted House, la casa stregata, si espone prepotentemente agli sguardi, isolandosi nel suo riverbero d’oro dagli edifici che la circondano e stringono con le loro vecchie architetture industriali,
mentre tutti gli spazi comuni della Fondazione (corridoi sotterranei, guardaroba e servizi) si caratterizzano per la raffinata eleganza delle linee minimaliste e degli effetti optical rigorosamente in bianco e nero.
Come può essere il deposito di un luogo così magico? Altrettanto magico!
Così ci è apparso l’enorme spazio nel quale ci siamo aggirati incantati, naso all’insù.
Ma per questo spazio, lasciamo parlare le immagini.
Fondazione Prada
Largo Isarco, 2 – 20139 Milano
t. +39 02 5666 2611
info@fondazioneprada.org
Il Bar Luce osserva il seguente orario:
lunedì / mercoledì / giovedì, 9 – 20
venerdì / sabato / domenica, 9 – 22
Chiuso il martedì.
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