Morozzo: la leggenda di Santo Stefano

da | Apr 24, 2023

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Gita sulle alture intorno a Morozzo (Cuneo) in una splendida giornata primaverile.  Partiti dal Priorato benedettino di San Biagio, facciamo tappa alla cappella affrescata con la leggenda di Santo Stefano prima di dirigerci al Santuario della Madonna del Brichetto.

Il filo conduttore di questo itinerario tra i campi e le colline sono gli affreschi delle chiese, che narrano storie sacre e incredibili leggende, come quelli sull’abside della cappella di Santo Stefano.

Gli affreschi sulla leggenda di Santo Stefano

Immersa nel verde, la cappella dedicata al primo martire cristiano si presenta come un tempietto neoclassico, con timpano e due colonne. 

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Nel suo interno spoglio, spiccano nell’abside i grandi affreschi che raccontano la leggenda dell’infanzia del santo, leggenda che pare abbia radici in una credenza popolare secondo cui il diavolo a volte rapirebbe i neonati, sostituendoli nella culla con piccoli demoni.

Lo stile dei sei riquadri che avvolgono il catino absidale è fresco, quasi “ingenuo”, piacevolissimo nelle espressioni dei visi e nei dettagli di vita quotidiana. 

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Dopo la nascita di Stefano, raffigurato neonato fra le braccia di una giovane dallo sguardo pensoso, suo padre con gesto affettuoso porge alla madre un cucchiaio, forse del brodo caldo com’era usanza del tempo dare alle puerpere, contenuto nel recipiente che tiene nell’altra mano.

Ma poco dopo si consuma il dramma. Un diavolo, che vediamo incorniciato in una finestra, entra nella stanza dove Stefano giace nella culla, lo rapisce e lo scambia con un piccolo demone.

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Mentre il neonato viene trovato da un monaco con cui crescerà, il piccolo demone continuerà per anni a succhiare il latte della madre, senza mai saziarsi e senza mai crescere.

Quando Stefano ritornerà dai genitori, dapprima non verrà creduto. Vediamo infatti i loro volti seri, diffidenti e il padre indicare il nero diavoletto in culla, in un gesto che vuole significare che è lui che loro riconoscono come proprio figlio.

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Per fortuna Stefano può mostrare le fasce in cui era avvolto quando fu rapito… i volti si illuminano di gioia nell’abbraccio, mentre il diavoletto fugge veloce su per la cappa del camino. 

Ma alla storia manca ancora il finale. Nell’ultimo riquadro, purtroppo in parte illeggibile, Stefano obbliga il diavoletto impostore a rimettere in un barile tutto il latte succhiato a tradimento!

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Finisce la visita e usciamo nel sole per continuare la nostra camminata, accompagnati dallo sguardo dolce di un bellissimo volto di una Vergine con Bambino, che ritroveremo praticamente identico al monastero di San Biagio, dove concluderemo la passeggiata.

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Vuoi saperne di più?

L’autore dei dipinti databili al XV sec. è ignoto.  Fino a pochi anni fa gli affreschi erano in uno stato di degrado che ne rendeva molto difficile la lettura. Grazie all’interessamento dell’allora sindaco di Morozzo che ci ha fatto da guida nella nostra visita, tra il 2014- 2015 si è svolto un importante intervento di restauro che ci ha permesso di conoscere, tramite gli affreschi, questa simpatica leggenda.

La visita fa parte dell’itinerario a piedi che dal monastero di San Biagio (https://www.facebook.com/monasterosanbiagiomondovi/) porta al Santuario della Madonna del Brichetto, itinerario organizzato dalla guida escursionistica Grazia Dosio ( per contatti https://www.facebook.com/tracce&sentieri/ ) in collaborazione con il monastero, che devolve i proventi delle iscrizioni alle visite al progetto Casa do Menor che fornisce aiuto, istruzione e assistenza ai ragazzi di strada in Brasile.

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