Immagine di copertina: Gesù fra i dottori di A. Dürer (particolare)
Davvero stimolante la mostra Dürer e il Rinascimento, tra Germania e Italia, che abbiamo visitato a Palazzo Reale di Milano (apertura dal 21 febbraio al 24 giugno 2018).
L’approccio all’opera del grande maestro tedesco, considerato il padre del Rinascimento tedesco, è svolto per temi, permettendo un confronto con i suoi più famosi contemporanei, tedeschi ed italiani.
La geografia culturale del Rinascimento
Più che una storia artistica di un lungo periodo (1480-1530) caratterizzato da grandi curiosità intellettuali, scientifiche ed artistiche, è presentata una geografia dell’arte rinascimentale al di qua e al di là delle Alpi, tra Germania meridionale ed Italia settentrionale.
L’accento sulla geografia culturale in cui si muovono i grandi maestri tedeschi ed italiani viene subito evidenziato con l’esposizione delle incisioni di due città che all’epoca erano al centro degli scambi commerciali ed artistici, e che furono portatrici di una nuova cultura: Venezia, principale centro editoriale italiano che ospitò Dürer, desideroso di espandere la sua opera di incisore già famoso, e Norimberga, sua città natale.
130 opere, tra cui 12 dipinti e 3 acquerelli e una sessantina tra disegni, incisioni, libri e manoscritti accompagnano il visitatore in un percorso di scoperta della reciprocità dei rapporti artistici fra nord e sud delle Alpi fra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 e delle trasformazioni compositive che ne derivarono, dalla nuova attenzione alla natura agli studi teorici sulle proporzioni dei corpi.
Dürer ricevette proficue influenze ed ebbe scambi teorici con artisti di altissimi livello, che con lui “dialogano” in mostra: Lucas Cranach, Albrecht Altdorfer, Hans Baldun Grien, Hans Nurgkmair, Martin Schongauer e in Italia, dove soggiornò e lavorò a Venezia, Bellini, Mantegna, Lotto, Tiziano, Carpaccio, Giorgione e Leonardo da Vinci.
Un’Europa già unita e un Rinascimento non solo classico
La figura di Dürer diviene l’icona di una Europa già unita dalla cultura, aperta alle reciproche influenze e scoperte. Le opere esposte evidenziano un nuovo concetto di unità culturale sovranazionale e di Rinascimento: non solo un ritorno al classico ma periodo fertile di nuove forme espressive.
Dürer e il primo “diritto d’autore”
Dürer, oltre che un grande conoscitore della natura e della psicologia umana (potenti i suoi ritratti!) fu anche un ottimo imprenditore di sé stesso. Forse il primo a preoccuparsi del diritto d’autore, “brevettando” il marchio con cui contrassegnava le sue opere per evitare le contraffazioni ed ottenendo dall’imperatore che nessuno potesse riprodurre i suoi lavori.
Capì anche l’importanza di andare incontro alle esigenze di un pubblico più vasto, producendo stampe ed incisioni di soggetti popolari.
Il primo libro realizzato in proprio in Occidente
Dürer fu il primo artista a progettare, illustrare e pubblicare in proprio un libro: i quindici fogli dell’Apocalisse. Un’opera celeberrima esposta in mostra insieme a La Melancolia, uno dei suoi lavori più famosi, ammirata da grandi artisti contemporanei a Dürer.
Una grande mostra sul clima artistico e culturale dell’Europa rinascimentale, alla base dell’Europa di oggi.
La mostra, promossa dal Comune di Milano, è curata da Bernard Aikema e si potrà visitare a Palazzo Reale fino al 24 giugno 2018
Orari di visita
Lun. 14,30 – 19,30
Mar. 09,30 – 19,30
Mer. 09,30 – 19,30
Gio. 09,30 – 22,30
Ven. 09,30 – 19,30
Sab. 09,30 – 22,30
Dom.09,30 – 19,30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
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