Un’esplosione di colori. Ė stata la mia prima impressione quando sono arrivata alla Riserva di Vendicari, tra Noto e Marzamemi, sulla costa orientale della Sicilia.
L’ambiente della riserva, pianeggiante, è completamente diverso da quello della Riserva dello Zingaro nel Trapanese, altrettanto stupenda, dove eravamo stati qualche anno fa.
Vendicari è anche un’oasi faunistica, luogo di sosta degli uccelli migratori. Per poterli osservare senza disturbarli vi sono dei capanni da birdwatching.
Da lì ho ammirato i fenicotteri rosa in uno stagno vicinissimo all’entrata principale della riserva.
La riserva di Vendicari è una stretta fascia che si estende lungo la costa per diversi chilometri e i suoi stagni invitano al riposo trampolieri, aironi, cicogne e tanti altri uccelli che dal deserto del Sahara migrano verso il Nord Europa per nidificare.
In questa escursione ho visitato solo una delle sue tre zone. Quella che nella descrizione della riserva è indicata con il colore arancione.
Lungo questo itinerario si incontrano i resti, molto suggestivi, dell’antica tonnara e la Torre Sveva. Per arrivarci, una strada piena di luce attraversa la bassa vegetazione mediterranea fino alla spiaggia.
Una sensazione bellissima. Una lunga spiaggia naturale, il suono delle onde e lontano i resti del passato di Vendicari.
Per entrare in ciò che resta della tonnara, abbandoniamo la spiaggia e ritorniamo fra prati incolti ricoperti di fiori gialli. La luce, così forte e chiara, esalta i colori e crea una sensazione di irrealtà.
I resti della tonnara, un edificio dei primi del Novecento ora simbolo della Riserva, ricordano un antico tempio, con le alte colonne che si levano al cielo senza più copertura.
Anche se l’edificio è relativamente recente, l’attività della pesca del tonno è antica di molti secoli e fu perfezionata dagli arabi. Proprio agli arabi si fa risalire l’attività delle tonnare così come le conosciamo oggi, e da loro sono rimasti alcuni termini come Muciara (piccola barca da lavoro), Marfaragghiu (ricovero degli attrezzi) e Rais, il capo della tonnara.
Poco oltre, le case bianche dei pescatori dove si appoggia un piccolo albero piegato dal vento e la Torre Sveva.
Bassa, squadrata, fu eretta durante l’occupazione spagnola come postazione militare di difesa del deposito merci del porto di Vendicari. Ora completa la bellezza serena di questo magnifico angolo della Riserva.
La strada bianca di terra e di luce continua lungo il mare. Costeggia un piccolo sito archeologico con resti di vasche per la pesca risalenti alla colonizzazione greca e si inoltra tra bassi cuscini di cespugli e fichi d’India recintati da muretti a secco.
Cammino godendo il calore, la luce, la bellezza.
E penso che devo ritornare. Ritornare e rimanere a lungo, senza fretta. Per lunghe ore immersa in questo incomparabile angolo di Sicilia.
Cosa fare alla Riserva di Vendicari
Oltre a godere della bellezza del posto, fare un calmo trekking da un capo all’altro (ca. 15 km) o solo in una delle sue tre zone, perché non approfittare degli oltre 7 km di costa?
Il mare della Riserva di Vendicari ha ottenuto 4 vele blu da Legambiente. Tra spiagge di sabbia fine o di roccia, voi quale preferite?
Volete scegliere? Guardate l’elenco delle spiagge di Vendicari.
Come arrivare alla Riserva di Vendicari
Quattro sono gli accessi alla riserva:
- uno in zona Eloro (il più a nord),
- uno in zona Calamosche,
- l’ingresso principale all’altezza della Torre Sveva e, infine,
- quello di Cittadella dei Maccari.
In auto sulla SP 19 (Noto-Pachino), a circa 8 Km da Noto è presente l’indicazione per l’ingresso principale della Riserva.
Per altre info vedi il sito ufficiale della Riserva Naturale – Oasi Faunistica di Vendicari
tel. +39 339 299 4857
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